A Rsf due promesse da prendere con le molle: “Le donne lavoreranno nei media”

I talebani: “Rispetteremo la libertà di stampa”

Il portavoce del talebani Zabihullah Mujahid

PARIGI (Francia) – Un portavoce dei talebani ha promesso che i giornalisti non saranno perseguitati in Afghanistan e che alle donne sarà permesso di continuare a lavorare nei media. Lo ha afferma la ong Reporters Sans Frontieres.
Le assicurazioni sono state fornite da Zabihullah Mujahid nel corso di un colloquio con i rappresentanti della ong in difesa dei media, domenica scorsa, mentre i talebani stavano prendendo il controllo di Kabul.
«Rispetteremo la libertà di stampa, perché i media saranno utili alla società e potranno aiutare a correggere gli errori dei leader», ha affermato Mujahid, aggiungendo: «Attraverso questa dichiarazione a Rsf, dichiariamo al mondo che riconosciamo l’importanza del ruolo dei media. I giornalisti che lavorano per i media statali o privati non sono criminali e nessuno di loro sarà perseguito».
E sulle giornaliste, il portavoce dei talebani ha detto che sarebbe stato loro permesso di continuare a lavorare, a condizione di indossare un hijab o di coprirsi i capelli. Ed ha aggiunto che verrà stabilito un “quadro legale” e nel frattempo dovrebbero “restare a casa, senza stress e senza paura: assicuro loro che torneranno al loro lavoro”.
Rsf, tuttavia, ha ricordato che durante il primo periodo del governo talebano in Afghanistan, dal 1996 al 2001, tutti i media furono banditi tranne la stazione radio Voice of Sharia “che non trasmetteva altro che programmi di propaganda e religiosi”.
A questo punto, ha aggiunto Rsf, “solo il tempo dirà” se questa apertura deve essere presa sul serio. Ed ha indicato che circa 100 media hanno smesso di operare dopo la rapida avanzata dei talebani nel Paese. (ansa/afp).

 

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