Dopo la mancata pubblicazione del comunicato sindacale del Cdr sul prestito statale a Fca

I giornalisti di Repubblica si impegnano a “vigilare”

Eugenio Scalfari (al centro con il giornale in mano) con la prima copia del quotidiano la Repubblica appena stampata in tipografia il 14 gennaio 1976

ROMA – «Il patto che il nostro giornale ha stretto 44 anni fa con i suoi lettori è quello dichiarato dal fondatore Eugenio Scalfari nel suo primo editoriale del 1976: “Repubblica è un giornale indipendente ma non neutrale”. Che significa libero da qualsiasi influenza che non sia garantire una informazione di qualità, autonomo nella lettura di ciò che accade in Italia e nel mondo, con una precisa collocazione politica. Valori in cui la Redazione si riconosce ancora oggi e che continuerà a difendere da qualsivoglia ingerenza, interna ed esterna». Lo afferma il Comitato di redazione del quotidiano la Repubblica a conclusione dell’assemblea convocata dopo la richiesta del direttore Maurizio Molinari di non pubblicare il comunicato della rappresentanza sindacale. Comunicato relativo al caso sollevato dall’annunciato prestito da 6,3 miliardi di euro garantito dallo Stato a Fca, la casa automobilistica controllata da Exor, ovvero dalla stessa holding proprietaria di Repubblica che ha sede legale in Olanda e domicilio fiscale a Londra.
I giornalisti di Repubblica, riuniti in assemblea a seguito dei servizi pubblicati sul caso Fca, ritengono che «occorra la massima cautela e un surplus di attenzione quando si trattano argomenti che incrociano gli interessi economici dell’azionista».
L’ordine del giorno dell’assembla prevedeva due punti: “Ricadute del caso Fca” e “Dimissioni del Cdr” dopo il rifiuto del direttore di pubblicare il comunicato sindacale.
L’assemblea, oltre al richiamo all’editoriale di Scalfari nel 1976, ha respinto «gli attacchi, spesso interessati, che tentano di attribuire al giornale, in questa nuova fase, manovre politiche di parte, legate agli interessi dell’editore». Respingendo, inoltre, «il tentativo di accreditare uno snaturamento dell’identità democratica e progressista della testata», si è impegnata «a vigilare sull’autonomia e l’indipendenza di Repubblica». (giornalistitalia.it)

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