Lo ha sottolineato il premier Gentiloni alla conferenza stampa di fine anno. Il video

“Ho fatto il giornalista quando il lavoro c’era”

Paolo Gentiloni stamane alla conferenza stampa di fine anno

Paolo Gentiloni stamane alla conferenza stampa di fine anno

ROMA – Una conferenza stampa che ha segnato “un primato” quella tenuta stamane nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dal neopresidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che ha incontrato i giornalisti nel consueto appuntamento di fine anno con la stampa promosso dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa parlamentare.
«Quest’anno la conferenza stampa di fine anno è un primato – ha esordito il premier dopo i saluti del presidente dell’Ordine Enzo Iacopino – perché è la prima volta che un premier insediatosi da appena 15 giorni si presenta a questo appuntamento. Un primato dettato dalla volontà di mantenere questo impegno, che rappresenta l’occasione per un consuntivo, da sempre importante. Dunque, eccomi qua, perché credo sia importante esserci».
Nel sottolineare «la mia sensibilità nei confronti dei giornalisti e dei loro problemi e in particolar modo delle minacce di cui troppo spesso vengono fatti oggetto», il presidente del Consiglio ha voluto subito ricordare che «ho fatto anch’io il giornalista e anch’io sono stato un giornalista precario, anche se in tempi diversi – quasi 30 anni fa – quando, dopo aver fatto il praticantato ed essere diventati professionisti, si schiudeva il mondo del lavoro. Oggi non è più così».
Incalzato dalle domande dei cronisti – fermatesi a quota 33 sulle 50 prenotate –, Gentiloni ha risposto con garbo ed equilibrio, ribadendo, più di una volta, che le «priorità per me sono il Sud, il lavoro e i giovani».
E, a proposito del lavoro, il premier ha difeso il Jobs Act e i voucher (naturalmente non applicabili al lavoro giornalistico: https://www.giornalistitalia.it/vietato-luso-dei-voucher-per-il-lavoro-giornalistico/) che «non sono un virus e non devono essere pensati come uno strumento che semina il lavoro nero».
«Il nuovo Governo – ha ribadito il presidente del Consiglio – proseguirà nelle riforme avviate dal presidente Renzi: non pensiate che finora abbiamo scherzato». (giornalistitalia.it)

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