Oggi in tanti ne celebrano le virtù, ma al suo funerale c’erano solo pochissimi amici

Guareschi, 51 anni fa ci lasciava un mito

Giovannino Guareschi  (Fontanelle di Roccabianca, 1º maggio 1908 – Cervia, 22 luglio 1968)

BRESCELLO (Reggio Emilia) – “Il 22 luglio 1968, un infarto stroncò lo scrittore Giovannino Guareschi, ma furono in pochissimi a rendergli il giusto omaggio. Al cimitero di Roncole Verdi lo accompagnarono solo gli amici. Oggi sono in molti a ricordarlo e a celebrarne le virtù”. La Pro Loco Brescello ricorda, così, il giornalista, caricaturista, umorista e, soprattutto, scrittore tra i più apprezzati nel mondo (il più tradotto in assoluto), con oltre 20 milioni di copie vendute.
La sua creazione più nota, anche per le trasposizioni cinematografiche, è “Don Camillo” , il parroco che parla col Cristo dell’altare maggiore e che ha come antagonista Peppone, girato a Brescello, in provincia di Reggio Emilia.
“Ciao Giovannino, ti salutiamo – scrivono gli amici della Pro Loco Brescello – e ti ricordiamo citando un tuo noto aforisma”: «Ho dovuto fare di tutto per sopravvivere, tuttavia, tutto è accaduto perchè mi sono dedicato ad un preciso programma che si può sintetizzare con uno slogan: “Non muoio neanche se mi ammazzano”». (giornalistitalia.it)

Da sinistra: Fernandel (Don Camillo), Gino Cervi (Peppone) e Giovannino Guareschi

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