Nella classifica Cpj la Turchia precede Cina ed Egitto. Nel 2017 sono 262 nel mondo

Giornalisti in carcere: di Ankara il triste primato

CpjNEW YORK (Usa) – È ancora della Turchia il triste primato dei giornalisti in carcere. A stilare la classifica il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj), secondo cui sarebbero 262 i giornalisti in carcere nel mondo a dicembre 2017. Secondo l’organizzazione, con sede a New York, questi dati testimoniano “il fallimento della comunità internazionale”.
Il primato rimane alla Turchia nonostante il numero di giornalisti in carcere sia sceso dal 2016 a oggi, da 81 a 73. Secondo posto per la Cina, dove i giornalisti in carcere sono 41, mentre l’Egitto completa il triste podio con 25 giornalisti in carcere. Alla base della triste “medaglia d’oro” il giro di vite avvenuto nel Paese in seguito al colpo di stato fallito il 15 luglio 2016.
Il Comitato per la protezione dei giornalisti afferma, dunque, che la comunità internazionale non è riuscita a fare pressioni sui “peggiori” governi che imprigionano i giornalisti, compreso l’Egitto, perché migliorino le condizioni della libertà di stampa nei propri paesi.
Il rapporto pubblicato dal Committee to Protect Journalists (Cpj) sostiene che per il secondo anno consecutivo, l’Egitto è al terzo posto nella lista dei paesi che imprigionano più giornalisti al mondo, dopo Turchia e Cina.
Il Comitato per la protezione dei giornalisti afferma, inoltre, che la “retorica nazionalista” del presidente Donald Trump e l’etichettatura dei media critici come divulgatori di “fake news” hanno fornito il quadro giusto a questi paesi per continuare a mettere i giornalisti in carcere. (agi)

 

 

 

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