Giovanni Grasso portavoce e Gianfranco Astori consigliere per l’informazione

Due giornalisti al fianco di Sergio Mattarella

Gianfranco Astori

Gianfranco Astori

Sergio Mattarella

Sergio Mattarella

Giovanni Grasso

Giovanni Grasso

ROMA – Un manager capo della segreteria, due giornalisti, con una passione per la politica, come consigliere per l’informazione e come portavoce. Sergio Mattarella, a meno di due settimane dalla sua elezione, comincia a delineare i contorni dei suoi nuovi uffici, anche se alcune caselle chiave verranno ricoperte solo nei prossimi giorni, forse già a metà della prossima settimana.
Impegnato in questo compito e nel colloquio con il Guardasigilli Andrea Orlando, il Capo dello Stato si è tenuto informato del movimentato iter delle riforme, di cui nel discorso di insediamento ha ricordato l’importanza. Ma ha deciso di non rispondere direttamente agli appelli delle opposizioni che chiedevano un suo intervento nella bagarre, anzi nel vero muro contro muro, che si è verificata alla Camera.
Mattarella ha fatto sapere che riceverà i gruppi che ne hanno fatto richiesta da martedì, separatamente. Non un cartello di oppositori, peraltro multiforme, dunque, ma ognuno con le sue lamentele e le sue rivendicazioni, e soprattutto dopo che le riforme, presumibilmente, avranno già ricevuto il primo via libera della Camera. Un modo, sicuramente, per far depositare un po’ le polveri. E anche, spiegano al Quirinale, per chiarire che ogni istituzione è autonoma: la Camera fa il suo lavoro ed ha organi di autocontrollo, la presidenza della Repubblica non interviene nei singoli passaggi e nelle singole decisioni procedurali, per le quali esiste una netta autonomia. E valuta le leggi quando giungono sul suo tavolo, non prima.
Del resto, parlando in aula alla Camera nel giorno del giuramento, il Presidente era stato chiaro: “Senza entrare nel merito delle singole soluzioni, che competono al Parlamento, nella sua sovranità” aveva fatto presente, “desidero esprimere l’auspicio che questo percorso sia portato a compimento con l’obiettivo di rendere più adeguata la nostra democrazia”.
Intanto, Mattarella sta lavorando alla struttura che lo affiancherà al Quirinale. Tre i primi nomi: Simone Guerrini sarà consigliere del Presidente e direttore dell’ufficio di segreteria, Giovanni Grasso sarà consigliere, portavoce e direttore dell’ufficio per la stampa e la comunicazione, Gianfranco Astori sarà consigliere per l’informazione.
Piccoli segnali, di forma e di contenuto, si delineano quindi in queste prime nomine. Il cardine è la nomina di un manager come capo della segreteria. In passato era stato quasi sempre una personalità di profilo politico, mentre Mattarella ha preferito mettere alla guida della sua segreteria Guerrini, un manager con una lunga esperienza nelle aziende, ultima Finmeccanica, anche con ruoli di direttore delle relazioni internazionali e istituzionali nelle aziende del gruppo. L’obiettivo dichiarato è riorganizzare la macchina del Quirinale, con un occhio alla spending review, per renderla sempre più efficiente e aperta ai cittadini.
Giovanni Grasso, giornalista politico da venticinque anni, avrà il ruolo di portavoce. Una novità anche questa, in linea con simili istituzioni nelle capitali straniere, rispetto ai precedenti uffici di direttore dell’ufficio stampa.
Gianfranco Astori, con lunga esperienza giornalistica e politica, attuale vice presidente del Fondo Giornalisti, avrà un ruolo di consigliere per l’informazione, curerà dunque anche la proiezione esterna del presidente, la sua immagine.
A metà della prossima settimana dovrebbero arrivare le altre nomine: ci saranno alcune riconferme e alcuni nuovi innesti. E da nomi e tessere che si scopriranno tra pochi giorni, si delineerà anche qualche primo indizio del nuovo settennato. L’dea di fondo, comunque, è di procedere a una ristrutturazione dell’amministrazione, e la nomina di Guerrini è solo il primo passo. (Agi)

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