Dopo l’aggressione al Verano in centinaia si sono ritrovati al Cinema Sacher di Roma

Giornalisti aggrediti, essere antifascista oggi

ROMA – Centinaia di persone si sono ritrovate, ieri mattina, al Cinema Nuovo Sacher di Roma per ragionare sulla parola “antifascista” dopo l’aggressione subita lunedì pomeriggio al cimitero del Verano dal giornalista Federico Marconi e dal fotografo Paolo Marchetti de L’Espresso da parte di militanti neofascisti romani.
L’evento ha registrato una partecipazione popolare ampia, con alcune persone rimaste anche fuori dalla sala per motivi di capienza. I due cronisti sono stati violentemente aggrediti al termine delle celebrazioni in memoria dell’eccidio di Acca Larentia – nel gennaio 1978 due attivisti del Fronte della Gioventù vennero uccisi di fronte alla sezione del Msi in zona Appio – con spinte, minacce e la richiesta di consegnare le schede di memoria della macchinetta fotografica.
Per l’episodio Giuliano Castellino e Vincenzo Nardulli, esponenti di spicco rispettivamente di Forza Nuova e Avanguardia Nazionale, sono stati iscritti sul registro degli indagati della Procura di Roma con l’accusa di minacce, lesioni personali e violenza privata.
Sul palco del Sacher il direttore de L’Espresso, Marco Damilano, ha dialogato con protagonisti del mondo della cultura, del giornalismo, dell’attivismo sociale e con alcuni studenti del liceo Virgilio chiedendo loro una parola e un racconto di esperienze personali associate all’antifascismo. Un modo per ragionare su come la pratica antifascista faccia parte della vita quotidiana delle persone.
Tra gli interventi si sono alternati l’attore Fabrizio Gifuni, la scrittrice Michela Murgia, lo storico Guido Crainz, il sindacalista Aboubakar Soumahoro, il giornalista Giovanni Tizian. “La lunga fila delle parole che state dicendo qui e che ci sono giunte sul nostro sito ci dice che siamo tanti a credere nel valore dell’antifascismo. La mia parola è istituzioni, una parola antifascista, credo che molti cittadini si identifichino nel presidente Mattarella. Non dobbiamo essere soli ma continuare ad incontrarci e costruire comunità, noi continuiamo a farlo dalle pagine del nostro settimanale”, ha spiegato Damilano chiudendo l’iniziativa. (agi)

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