Chiesto il rinvio a giudizio per Marco Brancaccia, ex Ansa: minacciò Livia Giuggioli

Giornalista stalker con la moglie di Colin Firth

Colin Firth e la moglie Livia Giuggioli

Colin Firth e la moglie Livia Giuggioli

ROMA – Chiesto il processo per il giornalista Marco Brancaccia, ex corrispondente Ansa dal Brasile, accusato di stalking ai danni dell’imprenditrice Livia Giuggioli, moglie del noto attore inglese Colin Firth. Il pm Vittorio Pilla della Procura di Roma ha, infatti, firmato la richiesta di rinvio a giudizio ed è in attesa che sia fissata l’udienza dal gup.
Il giornalista, amico d’infanzia della manager della moda ecologica e produttrice cinematografica, era stato denunciato dalla donna – che, con l’attore, naturalizzato italiano e vincitore in passato di un premio Oscar, ha due figlie, – in relazione a ripetuti episodi di molestie andati avanti dal settembre 2016 al maggio 2017. Otto mesi di minacce e molestie. Tutto avrebbe avuto origine dall’invio di email, indirizzate al marito della manager, con foto osé della signora. Pare, infatti, che Brancaccia non volesse essere tagliato fuori dalla vita della signora Firth. Non avrebbe mai accettato che lei troncasse la loro amicizia, così avrebbe cominciato ad inviare messaggi in cui minacciava la Giuggioli di “rovinarle la reputazione e il matrimonio”.
Terminate le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Roma (alcuni episodi riconosciuti come stalking sono avvenuti nella capitale), coordinati dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e, appunto, dal pm Vitorio Pilla, la richiesta, da parte di quest’ultimo del rinvio a giudizio per l’ex giornalista Ansa. (giornalistitalia.it)

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