Nostra intervista a Giancarlo Elia Valori sul suo ultimo libro: motore di sviluppo o pericolo?

Giornalismo & Intelligenza Artificiale, dove finiremo?

Giancarlo Elia Valori

ROMA – Appena fresco di stampa l’ultimo libro di Giancarlo Elia Valori, “Intelligenza artificiale tra mito e realtà. Motore di sviluppo o pericolo imminente?”, sarà presentato il prossimo 30 novembre all’Università La Sapienza di Roma da un parterre d’altri tempi, in testa il Rettore dell’Ateneo Antonella Polimeni e il Preside della Facoltà di Giurisprudenza Oliviero Diliberto.
Tema di grande suggestione non solo letteraria, ma che riguarda direttamente e forse anche pesantemente anche il mondo della comunicazione e del giornalismo. Giornalistitalia.it ha intervistato Giancarlo Elia Valori  per capire dove finiremo.
–  Prof. Valori, ci dia una parola di conforto.
«Come faccio a non dirle la verità? L’ondata di intelligenza artificiale ha attraversato e sta attraversando diversi settori quali i servizi pubblici, l’istruzione e l’assistenza medica. Naturalmente, l’industria dei media non è da meno: molti media in Italia e all’estero hanno esplorato ed esplorano l’intelligenza artificiale e le notizie relative ad essa. Si può dire che questo è il momento migliore e peggiore per lo sviluppo dell’industria dei media».
– In che senso professore?
«L’ambiente esterno è in rapida evoluzione e continua a influenzare l’industria delle notizie. I media sono sempre stati cauti, camminando sul ghiaccio sottile. Quanto cambiamento porterà l’intelligenza artificiale al giornalismo? È sovversione o assistenza? Come dovrebbe rispondere il giornalismo ai cambiamenti? Vale la pena pensare a tutti i tipi di problemi nel settore delle notizie».
– Professore, ci aiuti a tradurre il concetto: tra giornalismo e Intelligenza Artificiale il rapporto potrebbe, dunque, non essere idilliaco?
«Ci sono da analizzare i pro e i contro dell’applicazione dell’intelligenza artificiale nel giornalismo per considerare se la loro combinazione è un’opportunità o una sfida che può annullare il giornalismo stesso. Forse è ancora presto per trarre le conclusioni che mi chiede».
Oliviero Diliberto, oggi Preside della Facoltà di Giurisprudenza alla Sapienza di Roma che firma la prefazione del saggio, scrive senza nessuna mediazione di sorta: «Il libro che avete tra le mani indaga questo fenomeno completamente nuovo con lo spirito giusto: mettendo, cioè, da parte ogni vecchia certezza tolemaica e affrontando senza rete – come in una svolta copernicana contemporanea – una materia così inedita e complessa, per molti aspetti letteralmente sconvolgente».
Il vecchio professore di Diritto Romano presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Cagliari è ancora più schietto: «È un libro questo di Giancarlo Elia Valori che studia questi fenomeni in modo coraggioso, vorrei dire perfino intrepido, ed altruista. Impiego senza remore – sottolinea – quest’ultimo termine: altruista».

Oliviero Diliberto

Intelligenza Artificiale, dunque.
Il preside Diliberto va ancora oltre: «Elia Valori nel suo ultimo libro sull’Intelligenza Artificiale non cessa di stupirmi e stupirci per l’impressionante profondità e varietà di interessi e di conoscenze. Ci prende per mano e ci guida per terre incognite, offrendo continui stimoli intellettuali. Ogni pagina si presta a letture e riletture, perché ognuna di esse suggerisce uno spunto, una riflessione, un approfondimento, una curiosità».
Ma procediamo per gradi.
La prima cosa che colpisce di questo libro è la dedica iniziale che il vecchio economista e manager italiano Giancarlo Elia Valori dedica a sua madre: «A Mia Madre – si legge – moderna e instancabile, che ha vissuto con lo sguardo rivolto al futuro, sempre ancorata ai grandi principi etici dell’Umanesimo e della solidarietà». Poi tutto il resto, di un interesse straordinario, un saggio pieno di suggestioni e di provocazioni culturali di ogni tipo, aggiornatissimo, erudito, informato, scritto con il piglio del grande esperto informatico e magari il vecchio professore non lo è neanche, ma tutto questo avviene senza colpo ferire, con una naturalezza che ci aiuta finalmente a capire verso quale dimensione futura ci avviamo e quale sarà comunque nei fatti la vita quotidiana che verrà dei nostri figli e dei nostri nipoti. Quasi inimmaginabile, ma il vecchio analista di politica internazionale scava nel cuore della modernità, e da vecchio maniaco delle ricostruzioni giornalistiche d’altri tempi ci prende per mano e ci aiuta a conoscere meglio cos’è oggi nei fatti e concretamente quella che gli americani chiamano molto confidenzialmente l’AI, l’Intelligenza Artificiale.
Altro tema di grande fascino è il rapporto tra Intelligenza Artificiale e mondo del Diritto.
«Tutto il mondo del diritto – spiega Oliviero Diliberto, già Ministro della Giustizia, dal 1998 al 2000, Governo D’Alema – viene investito dall’irruzione dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite. Pensiamo alla macchina intelligente quale possibile strumento decisionale nei processi in tribunale e nelle ADR (alternative dispute resolution)». Ma la domanda centrale rimane sempre la stessa: «È ragionevole affidare il giudizio su umani ad un essere non umano privo di sentimenti, per avere un giudizio meccanico, certa- mente oggettivo, anche imparziale, ma del tutto impersonale?».
Ancora, sempre in tema di diritto, pensiamo al problema della responsabilità (penale e civile) per i comportamenti delle macchine: è sempre da attribuire al programmatore?
Il saggio di Giancarlo Elia Valori deve essere piaciuto molto a Oliviero Diliberto che del vecchio manager scrive queste cose: «Valori, che vanta una competenza praticamente unica nel campo della geopolitica globale (molti suoi straordinari libri sono ad essa dedicati), offre al lettore una visione strategica del problema. Putin poteva affermare (lo ho appreso leggendo questo volume) nel 2017 che “chi diventerà leader nel capo dell’intelligenza artificiale dominerà il mondo”. Così, si spiegano anche le pagine splendide di Valori dedicate alla Cina e all’uso dell’intelligenza artificiale contro il terrorismo, all’intelligence in rapporto con le nuove tecnologie – tanto più durante la pandemia – , all’uso militare, larghissimo, di questi nuovi mezzi».
Oliviero Diliberto non ha dubbi: «La lettura del libro di Giancarlo Elia Valori è come un caleidoscopio: un avvicendamento continuo e fantasmagorico di suggestioni, informazioni, immagini, ipotesi sul futuro. Vertiginoso gioco intellettuale».
Ma cos’è in realtà l’Intelligenza Artificiale?
Oliviero Diliberto qui fa sua la risposta assoluta di Giancarlo Elia Valori: «Sappiamo, ma sappiamo ancora troppo poco».
Un libro di grande interesse, anche per tutti noi. (giornalistitalia.it)

Pino Nano

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