
A sinistra Barbara Capponi; a destra Carlo Parisi, Laura Magli e Pierfranco Bruni al Teatro Comunale di Cassano Ionio (Foto Giornalisti Italia)
CASSANO IONIO (Cosenza) – «La celebrazione della 39ª edizione di un premio culturale in Calabria, senza avere alle spalle sponsor pubblici e privati, in una città in festa, con tanti studenti animati dall’innocente speranza di affermarsi per valore e merito, con tante illustri eccellenze della cultura, del giornalismo, della ricerca e dell’impegno sociale che, ogni anno, calcano il palco del Teatro Comunale di Cassano Ionio, non è soltanto una tradizione che si rinnova, ma un’impresa titanica che merita di essere apprezzata, valorizzata e sostenuta».
Carlo Parisi, direttore di Giornalisti Italia e segretario generale della Figec Cisal, ha salutato così l’edizione numero 39 del Premio nazionale Troccoli Magna Graecia «che – ha sottolineato – si deve e si regge soltanto grazie alla passione e al sacrificio della famiglia Zuccaro, del presidente del Comitato scientifico, Pierfranco Bruni, e di pochi volontari in quella che è stata, appunto, la culla della Magna Graecia e che, nonostante le sventure che per tanto, troppo tempo, questa terra è stata costretta a subire, vuole resistere e riscattarsi grazie alla determinazione dei giovani, stanchi di sognare un biglietto di sola andata per il Nord del mondo».

Carlo Parisi (a sinistra) e Martino Zuccaro (a destra) con i vincitori del 39° Premio Troccoli Magna Graecia: Giuseppe Ferraro, Francesco Saverio Vetere, Laura Magli, Marilena Cavallo, Agostino Conforti, Gianfranco Donadio, Franco Spingola, Padre Mario Brandi e Francesco Garofalo sul palco del Teatro di Cassano Ionio
E le condizioni ci sono tutte considerato che, a un tiro di schioppo, c’è l’Università della Calabria definita dalla Commissione europea “luogo ideale per la ricerca”, tanto da indurre, negli ultimi due anni, ben otto scienziati (a cominciare dal “Re dell’informatica” Georg Gottlob) a lasciare gli atenei di Oxford, Yale e Parigi per trasferirsi ad Arcavacata.
Sul palco del Teatro Comunale di Cassano Ionio, Carlo Parisi, si è quindi soffermato sui tre giornalisti premiati in questa 39ª edizione patrocinata, tra gli altri, da Ministero della Cultura, Regione Calabria, Calabria Straordinaria dell’Assessorato regionale al Turismo, Comune di Cassano all’Ionio, Comune di Cosenza, Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e Figec Cisal. A cominciare dal “Premio alla carriera per il giornalismo” a un’icona della televisione italiana, Barbara Capponi, immagine storica del Tg1, conduttrice amatissima di Uno Mattina e Uno Mattina Estate, e appassionata di scrittura e romanzi storici:
«Una grande professionista che ha saputo raccontare il Paese e la vita degli italiani con il garbo e l’eleganza dei grandi editorialisti del passato e soprattutto con un rigore professionale che va al di là di ogni schema culturale».
Impegnata a Rimini per inderogabili impegni professionali con la Rai, Barbara Capponi ha inviato alla Presidenza del Premio un messaggio di ringraziamento con la promessa di venire presto in Calabria.
Il Premio le sarà consegnato nei prossimi giorni a Roma da Carlo Parisi a nome della Giuria e di Giornalisti Italia che, sin dalla sua fondazione, patrocina e collabora con gli organizzatori del Centro di Ricerche e Studi Economici e Sociali per il Mezzogiorno.
Questa la motivazione: «Per lo stile e l’eleganza del suo linguaggio giornalistico; per il rigore professionale con cui ogni giorno racconta la storia del nostro Paese e per l’attenzione che nei suoi servizi e nelle sue inchieste dedica da sempre agli “ultimi del mondo”. Testimone del suo tempo e del mondo, fulgido esempio per le nuove generazioni di giornalisti perché valore e merito non sono concetti astratti ma, anche nel mondo dell’informazione e della comunicazione, ripagano sempre i sacrifici sofferti e vissuti.
Per aver saputo rappresentare in Rai, ma prima ancora nei giornali della carta stampata, quanto contino la preparazione e la conoscenza dei luoghi e degli uomini e quanto il talento faccia la differenza. Storia la sua di una carriera interamente dedicata al mondo del giornalismo e della scrittura e votata al servizio degli altri».

Laura Magli premiata per il saggio “Un tesoro chiamato Fede. Piccolo saggio per cacciatori di felicità” (Scorpione Editore)
Presenti alla cerimonia, invece, i due giornalisti premiati nella sezione Saggistica: Laura Magli e Francesco Saverio Vetere.
Laura Magli, cronista di punta del Gruppo Mediaset, inviata di Pomeriggio 5, Mattino 5, Matrix, Quinta Colonna, Tiki Taka, Domenica Live, è sempre stata in prima linea nei più importanti casi di cronaca, ma il Premio Troccoli Magna Graecia lo ha ricevuto per un libro straordinario, “Un tesoro chiamato Fede, Piccolo saggio per cacciatori di felicità” (Scorpione Editore) che Carlo Parisi ha definito «una carezza sul cuore, un viaggio straordinario» che l’autrice, «alla costante ricerca del segreto della felicità» ha dedicato «a tutti i figli di Dio, ai bambini di oggi e a quelli di ieri, alle famiglie smarrite, a quelle che non intendono arrendersi». E anche sul palco di Cassano Laura Magli parla del suo libro “Un tesoro chiamato Fede” con la spontanea genuinità di chi non fa mistero di essere profondamente felice di gridare al mondo la sua fede in Dio e la gioia di credere nella vita oltre la vita, raccontandola con gli occhi e le parole di una bambina: «Ecco a voi la Fede! Sì, proprio Lei, in persona.
E non è un’entità soprannaturale, no: è una bambina. Una bambina che ha deciso di raccontarsi un po’…ai bambini come lei. Si chiama Federica ma tutti la chiamano Fede, un po’ per fare prima e un po’ perché… E qui ha inizio lo speciale viaggio della vita con Fede».
«Ringrazio di cuore la Giuria del Premio nazionale Troccoli Magna Graecia perché questo riconoscimento – ha sottolineano la giornalista tra gli scroscianti applausi – giunto inaspettato, così come citato nelle motivazioni dell’assegnazione del premio, ha saputo cogliere nel profondo e nell’agilità di “Un tesoro chiamato Fede” la sua missione primaria: quella di un testo che nasce sì per un pubblico di bambini ma che, alla luce dei risvolti che sta ottenendo, intende rivolgersi all’intero nucleo familiare, allo scopo di rinsaldare sulle fondamenta dei valori di vita cristiana il dialogo tra genitori e figli».
Francesco Saverio Vetere, avvocato, giornalista, docente di Storia della stampa periodica all’Università “La Sapienza” di Roma e segretario generale dell’Uspi, l’Unione Italiana Stampa Periodica che riunisce mille editori in rappresentanza di tremila testate giornalistiche, è stato invece insignito del Premio Troccoli Magna Graecia per il suo ultimo lavoro: “Istituzioni di Editoria Periodica”: volume 1 “Storia e Principi” e volume 2 “Norme e Management” (UspiEditore 2025, Roma).
Un lavoro che ha l’obiettivo di rappresentare una introduzione ai fondamenti dell’editoria periodica, con un’analisi che parte dalla definizione legale di prodotto editoriale fino ad arrivare alle sfide poste dall’avvento di Internet e alle implicazioni che queste hanno avuto sulla regolamentazione e sulla protezione dell’informazione online.
Applauditissimo sul palco del Teatro di Cassano, il giurista cosentino ha ringraziato la Giuria e ha dedicato il premio alla sua città, Cosenza, dove è nato e con la quale non ha mai reciso il suo antico legame sentimentale: «Sono felice e onorato per questo premio. Innanzitutto, perché mi viene conferito in Calabria, la mia terra. Il Premio Troccoli sta per arrivare alla quarantesima edizione, a dimostrazione della dedizione e della passione con la quale gli organizzatori, che ringrazio di cuore, continuano a portare avanti un progetto di alto profilo culturale.

Francesco Saverio Vetere premiato per “Istituzioni di Editoria Periodica”: volume 1 “Storia e Principi” e volume 2 “Norme e Management” (UspiEditore)
Devo dire anche che il riconoscimento premia una delle prime opere universitarie di UspiEditore, la nuova casa editrice di Uspi, nata per sviluppare e approfondire i temi dell’informazione e della comunicazione. Tutto questo rappresenta un importante inizio e una spinta verso lo sviluppo».
Presenti, tra gli altri, alla cerimonia il sindaco di Cassano, Gianni Papasso, l’assessore regionale Gianluca Gallo e il presidente del Circolo Pollino Sibaritide, Mario Alvaro.
«Questo premio – ha commentato l’assessore regionale Gianluca Gallo a nome dell’intera Giunta Regionale della Calabria – è importante per la nostra città. Saluto gli organizzatori che vi lavorano da quasi 40 anni, e va apprezzata la continuità. Il 40° sarà un compleanno importante, come appunto sottolineava la professoressa Matilde Tortora venuta l’anno scorso da Monaco di Baviera, che ha osservato di non aver mai ricevuto un premio che dura da 38 anni».
Grande protagonista della serata, condotta da Andrea De Iacovo, è stato lo scrittore Pierfranco Bruni con il suo Focus su Giuseppe Berto e la Calabria, che nella sua veste di presidente del Comitato scientifico del Premio ha ricevuto in premio un ritratto del pittore e designer Giuseppe Di Pressa «a testimonianza dei suoi 50 anni dalla sua prima pubblicazione letteraria».

Andrea De Iacovo, Martino Zuccaro, Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo premiata per gli studi dusiani nel centenario della scomparsa di Eleonora Duse
Per la sezione “Saggistica” premiato anche il ricercatore Giuseppe Ferraro autore di “Giornali prigionieri” (Donzelli Editore). Docente e dottore di Ricerca all’Università degli Studi della Repubblica di San Marino e Ph D in contemporary history per la sua attività scientifica di collaborazione col Dipartimento di Scienze politiche e sociali nell’Università della Calabria, Ferraro ha ricordato che «durante la prima guerra mondiale circa seicentomila soldati italiani furono destinati ai campi di prigionia dell’Impero austro-ungarico e tedesco.
Per mitigare la durezza delle condizioni di vita e per spezzare la monotonia di una quotidianità fatta di appelli, pasti in comune e rare uscite nei villaggi limitrofi, i prigionieri si dedicarono a iniziative che potessero ricreare nei campi le attività proprie della vita libera. I “giornali prigionieri” finirono per diventare una sorprendente via di fuga psicologica per i soldati italiani caduti in mano nemica, un modo per sopravvivere all’inferno e al tedio dei campi di prigionia».

Agostino Conforti, Gianfranco Donadio e Franco Spingola premiati il documentario sulla Salina di Lungro “Sale&Sapienza”
Per la sezione “Ricerca” premi a Francesco Garofalo per la tesi di laurea “Letture storico critiche, conservazione e rifrazione della Masseria Torre della Chiesa a Doria di Sassano all’Ionio”, conseguita nell’Università della Calabria con 110/110 e lode e menzione, e Agostino Conforti, Gianfranco Donadio e Franco Spingola, autori del documentario sulla Salina di Lungro “Sale&Sapienza”, in cui si ricostruisce la storia della salina di Lungro con documentazione fotografica e testimonianze di ex “salinari” e di amministratori locali.

Padre Mario Brandi degli Oblati di Maria Immacolata premiato per l’impegno missionario profuso in Cameroun
La Targa Francesco Toscano 2025 è andata, invece, a Padre Mario Brandi degli Oblati di Maria Immacolata “Per l’impegno missionario profuso in Cameroun”. Il Premio speciale “onorare le eccellenze” è andato a Marilena Cavallo “Per gli studi dusiani nel centenario della scomparsa di Eleonora Duse”.
Premiati, infine, gli studenti che hanno partecipato al concorso nazionale giornalistico e letterario riservato alle scuole medie e superiori: Lucia Pesce, Martina Bellizzi, Alessandra Caporale, Ilaria Catoiu, Antonio Catapano, Alice Sangiovanni, Chiara Bloise, Rodolfo Selvaggi, Giuseppe Pennini, Alisa Vellutini, Azzurra Graziadio, Hannoune Salma, Ettore Cosentino, Noemi Esposito, Rebecca Passaro, Rayan Kahi, Francesca Romeo, Francesca Padula, Daria Visan,
Francesca Padula, Matteo Martucci, Rayan Kahi, Noemi Esposito, Francesca Romeo, Rayan Kahi, Andrea D’Ascanio, Ettore Cosentino, Noemi Esposito, Rebecca Passaro, Francesca Padula, Daria Visan, Camilla Ferraro, il team “Robocassano 25” composto da Arturo Moretti, Luigi Gagliardi, Robert Sfait e Gabriele Gallo, il team “NewRobot 25” composto da Giacinto Pellicano, Samuele Cartolano, Gabriel Ciliberti, Gabriel De Marco.
«L’offerta culturale del Premio – rileva Martino Zuccaro che del premio, assieme alla figlia Erminia, è anima corpo e cervello – si è ampliata negli anni col numero delle sezioni e con incontri paralleli nelle scuole e con la presenza qualificante dei vincitori: l’evento ha arricchito la popolazione di Cassano e i giovani lasciando un’utile traccia nella memoria collettiva della comunità cassanese, della Sibaritide, della Calabria e in particolare nella memoria culturale».
Insomma, un’edizione del Premio nazionale Troccoli Magna Graecia ancora più bella e solenne delle precedenti. Il prossimo anno il Premio taglierà il traguardo della 40ª edizione e la macchina organizzativa è già al lavoro per tenere alto il nome della cultura, del giornalismo e della ricerca con le migliori eccellenze del nostro Paese. (giornalistitalia.it)
Pino Nano