Il sottosegretario Luca Lotti illustra le linee guida: 45 milioni di euro entro fine giugno

Con il Fondo Editoria mille nuovi assunti in tre anni

Luca Lotti

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ROMA – Mille nuovi posti di lavoro per giornalisti a tempo indeterminato e determinato in tre anni. E’ l’obiettivo che si pone Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, nel mettere a punto il decreto della presidenza del Consiglio che definisce le linee guida per l’erogazione del fondo straordinario all’editoria.
A quanto si apprende da fonti di governo, stamane Lotti ha illustrato tali linee alla riunione dei parlamentari Pd, indicando in 45 milioni l’entità del fondo per il 2014, di cui circa 20, da replicare nei due anni successivi, dedicati alla nuova occupazione. Poco meno della metà del fondo andrà in ristrutturazioni e prepensionamenti in base alla legge 416 e una piccola parte anche ad ammortizzatori sociali cofinanziati dagli editori. Si valuta che tale parte potrebbe riguardare circa 150-160 giornalisti che andrebbero a usufruire dei prepensionamenti. La rimanente metà, circa 20 milioni, andrà dunque ad incentivi per la nuova occupazione e per le stabilizzazioni.
Lotti stima che in tre anni si possano raggiungere 1000 nuovi occupati con un picco nella seconda metà del 2015. Con un collegamento al nuovo contratto nazionale dei giornalisti che attende la firma, si prevede che le linee guida stabiliscano degli incentivi per il tempo determinato e degli incentivi maggiori, fino quasi alla totalità, per il tempo indeterminato.
L’obiettivo finale è inserire meccanismi di verifica per garantire gli incentivi a chi stabilizzerà i nuovi assunti. La parte residuale del fondo sarà legata ad incentivi per l’innovazione, anche tramite un fondo speciale di garanzia, e in minima parte si istituirà un “premio” alle start up e alle nuove idee editoriali.
Si sta valutando anche l’introduzione di un meccanismo di verifica in corso d’opera per il raggiungimento degli obiettivi di nuova occupazione stabile. I tempi indicati da Lotti per l’emanazione del Dpcm sono strettissimi, già entro la fine di giugno. (Agi)

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