Nel suo “Aver molto viaggiato” 100 itinerari nel mondo tra facce pitturate e albe di fuoco

Federico Formignani, giornalista e viaggiatore

Federico Formignani con il suo libro

ROMAGNANO SESIA (Novara) – Ha molto viaggiato Federico Formignani, giornalista, socio fondatore del gruppo specialistico Neos (giornalisti di viaggio associati), voce della televisione svizzera di lingua italiana. I racconti dei suoi viaggi hanno trovato ospitalità sulle maggiori riviste legate al turismo ma, adesso, quei suoi ricordi sono diventati un libro.
Il volume – niente immagini, solo parole – è edito da Polaris (315 pagine, 18 euro) che, significativamente, ha scelto di intitolarlo “Aver molto viaggiato”. Con la precisazione che si tratta di “luoghi, incontri ed emozioni”.
La presentazione del lavoro di Formignani è avvenuta nel salone di rappresentanza del Museo Etnografico, a Romagnano Sesia, perché il giornalista, milanese doc, si è sposato in Valsesia, che considera il suo “buon retiro”.
Sono un centinaio gli itinerari descritti: l’America dei Diner, passando per l’Africa, fino ad arrivare alle foreste degli indigeni in Amazzonia. Alcuni tour richiamano ricordi letterari come l’isola di Ulisse, la Persia di Ciro il Grande o i “ragazzi della via Pal”, a Budapest.
Altri ricordi riportano piuttosto alla storia come “le pietre della Grande Guerra” o l’Etiopia degli anni del colonialismo.
Scrittura asciutta con gli aggettivi appropriati, ma essenziali.

“Aver molto viaggiato” non è una specie di déplian di consigli e avvertimenti e non è nemmeno un diario, che finirebbe per essere così personale da non interessare un pubblico appena più vasto. Il libro è una chiave di lettura di luoghi e civiltà, entra negli usi della gente, si sforza di approfondire la mentalità di popolazioni a volte assai distanti da noi, si commuove persino per qualche minoranza maltrattata dai governi e dimenticata dal mondo accademico.
Ne ha viste di cotte e di crude, Federico Formignani, personaggi strani, facce pitturate o deformate dai piercing, gente solitaria e caratteri bizzarri. Il tutto, inserito in orizzonti spesso mozzafiato: albe infuocate, tramonti da mille e una notte, notti incendiate dalle stelle.
Il libro richiede un’interpretazione sottile per ogni viaggio, nei posti più impensabili della terra. L’autore avverte che, ogni volta, s’incontrano volti, culture, costumi e tradizioni locali. Inevitabilmente vanno rispettate e, a volte, con qualche fatica, occorre adattarsi.
«Indispensabile – rileva Federico Formignani – entrare in sintonia con il luogo e con le persone. Siamo a casa loro e bisogna sempre avere un particolare attenzione a come ci si muove per evitare problemi».
Scrivere il libro è stata, parola dell’autore, un’emozione appagante: «Ho spulciato appunti quasi dimenticati e per raccontare un viaggio al lettore ho finito per riviverlo in prima persona».
Ma, dovendo suggerire una meta, qual è il consiglio di un “esperto”?
«L’Australia – è la risposta di Formignani – sta dall’altro lato del mondo, un posto lontano e impegnativo ma i colori, gli orizzonti, gli animali e i fiori di laggiù non si trovano da nessuna parte». (giornalistitalia.it)

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