Carlo Verna assicura: “In assenza di risposte certe, deciderò insieme all‘Esecutivo”

Elezioni Odg: pilatesca posizione del Ministero

Carlo Verna, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti

ROMA – Si vota o non si vota per il rinnovo del Consiglio nazionale e dei Consigli regionali (tranne quello del Molise già eletto) dell’Ordine dei giornalisti? Pilatesca la risposta del direttore generale degli Affari interni. del Ministero della Giustizia, competente sugli Ordini professionali, ai presidenti del Consiglio nazionale e del Consiglio regionale della Lombardia dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna e Alessandro Galimberti.
Carlo Verna, seriamente preoccupato per la salute dei colleghi, soprattutto i più anziani, ha convocato l’esecutivo per martedì 3 novembre per assumersi le proprie responsabilità, ma non nasconde il proprio disappunto per l’atteggiamento del Ministero della Giustizia che demanda la decisione all’Ordine. Come se il dilagare del virus, che oggi ha raggiunto la cifra record di 25mila contagi, fosse una questione che non interessa il Governo.
Eppure ci sono regioni nelle quali è vietato lo spostamento tra province e zone rosse dalle quali è, giustamente, impossibile uscire. Come si può pensare di garantire a tutti il diritto di voto?
Verna, comunque, non dispera. Auspica che da Palazzo Chigi arrivi un segnale univoco per tutti gli Ordini professionali evitando, così, decisioni a macchia di leopardo che potrebbero rivelarsi avventate, mettendo a rischio la salute dei colleghi chiamati alle urne e dei loro familiari.
Nel caso in cui non dovesse arrivare alcun segnale, Carlo Verna garantisce che si assumerà tutte le responsabilità che gli competono e adotterà, insieme all’Esecutivo, la soluzione migliore per il bene dei colleghi.
Quanto all’ipotesi “voto elettronico”, che di fatto risolverebbe il problema, ma soprattutto favorirebbe una maggiore partecipazione ed un notevole risparmio economico all’ente pubblico, il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ritiene che sarebbe certamente la soluzione migliore. Affinché possa concretizzarsi, però, è necessario un passaggio legislativo in quanto la legge istitutiva n. 69 del 3 febbraio 1963 non lo prevede. Non solo. Dovrà essere, infatti, bandita una gara di appalto per garantire sicurezza e segretezza del voto, nella massima trasparenza delle procedure. (giornalistitalia.it)

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