Il presidente al Sisi tenta di giustificare le condanne imputando ai dirigenti reati penali

Egitto, pugno di ferro col sindacato dei giornalisti

 Abdel Fattah al Sisi

Abdel Fattah al Sisi

IL CAIRO (Egitto) – Le condanne inflitte ai dirigenti del Sindacato dei giornalisti in Egitto sono una questione di giustizia “penale”, non di opinione pubblica. Lo ha detto il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, in un’intervista televisiva all’emittente portoghese “Rtp”, in cui ha rilasciato i suoi primi commenti sulle sentenze nei confronti dei vertici del Sindacato dei giornalisti.
“Nessuno – ha aggiunto al Sisi – può essere ritenuto responsabile per le sue opinioni. Noi accettiamo la libertà di stampa”. Al Sisi ha sottolineato che in Egitto viene rispettata la legge. “Non ci sono misure d’emergenza”, ha concluso il capo dello Stato egiziano.
Nel frattempo, oggi, il Sindacato dei giornalisti ha tenuto un incontro aperto, invitando tutti gli iscritti a seguire gli sviluppi della situazione. Il presidente del sindacato, Yahiya Qalash, il capo della commissione per le libertà Khaled al Balshi e il segretario generale Gamal Abdel Rahim sono stati condannati il 19 novembre scorso in primo grado a due anni di carcere per favoreggiamento personale nei confronti di Amr Badr e Mahmud al Saqqa, i due giornalisti arrestati in un blitz della polizia nella sede del sindacato nel centro del Cairo lo scorso primo maggio. (agenzia nova)

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