Art. 2 e 12 a zero ore e 37 prepensionamenti. Firma la Fnsi, non Alg e Stampa Romana

Editoriale Nazionale: sindacato spaccato sulla Cigs

ROMA – Sindacato dei giornalisti spaccato sull’accordo per il prepensionamento di 37 giornalisti e il ricorso alla cassa integrazione a zero ore per gli articoli 2 e 12 dell’Editoriale Nazionale, la società del presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, che edita i quotidiani Qn, Il Giorno, La Nazione e Il Resto del Carlino.

Andrea Riffeser Monti

A firmare l’accordo con l’Editoriale Nazionale (rappresentata da Alessandro Serrau) e la Fieg (Stefano Scarpino) sono stati i comitati di redazione di Quotidiano Nazionale, Quotidiano.net, Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno, la Fnsi (Guido Besana) e le Associazioni Regionali di Stampa di Emilia Romagna (Matteo Naccari), Liguria (Fabio Azzolini), Marche (Pier Giorgio Severini), Toscana (Sandro Bennucci), Umbria (Marco Baruffi), Veneto (Monica Andolfatto). Non hanno, invece, firmato l’Associazione Lombarda dei Giornalisti e l’Associazione Stampa Romana, ovvero le prime due d’Italia che rappresentano il 40,67% degli iscritti alla Fnsi.
Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, alla presenza della dott. Debora Postiglione della Divisione VI della Direzione Generale dei Rapporti di Lavoro e delle Relazioni Industriali, si è infatti tenuta la riunione in videoconferenza per l’espletamento dell’esame congiunto finalizzato a fronteggiare la «grave situazione di crisi» dichiarata dall’Editoriale Nazionale realizzando «un nuovo assetto organizzativo della struttura redazionale delle testate che consente, oltre ad una riduzione importante dei costi del lavoro, al contempo anche un ampliamento e consolidamento dell’offerta informativa, attraverso l’implementazione delle iniziative collegate al web e in generale alla multimedialità».
Il Piano di interventi riorganizzativi prevede che, a partire dal 6 luglio 2021 e fino al 5 gennaio 2022, per un periodo di 18 mesi, per la gestione delle 37 “eccedenze” verrà attivata la Cigs a rotazione per tutto il personale giornalistico (295 unità ex artt. 1-35-36), con una percentuale di riduzione massima, su base verticale e mensile, pari al 14% e che sarà articolata secondo le modalità previste dalle intese sottoscritte con il Comitati di Redazione del Gruppo.
Per quanto attiene al comparto dei giornalisti inquadrati ai sensi degli artt. 12 e 2 del Cnlg, le parti hanno concordato l’attivazione della Cigs a zero ore, per un massimo di un mese per ciascuna unità, nel periodo 1 luglio 2021 – 31 dicembre 2021. La Cigs a zero ore interesserà tutto il personale ex artt. 12 e 2 delle testate, pari a 105 unità, e sarà articolata secondo le modalità previste dalle intese sottoscritte con i Comitati di Redazione del Gruppo.
La Cigs sarà anche finalizzata al prepensionamento di 37 unità giornalistiche ex artt. 1-2-12 del Cnlg. L’uscita dei giornalisti in prepensionamento potrà avvenire dopo il terzo mese di Cigs.
La Segreteria di Stampa Romana spiegato che «non ha firmato e non firmerà accordi che prevedano la messa a riposo di colleghi il cui lavoro si esplica senza vincolo di orario proprio per la peculiarità delle mansioni svolte».
Evidenziando che «l’accordo è firmato da Fnsi e da alcune associazioni territoriali di stampa, non da Stampa Romana e Associazione Lombarda dei Giornalisti», l’Asr ritiene che «questa firma rappresenta un’ulteriore destrutturazione del contratto di lavoro offerta all’azienda del presidente della Fieg. Inoltre l’ennesimo accordo sui prepensionamenti diminuirà la platea dei colleghi attivi. Ennesima dimostrazione che qualsiasi manovra salva Inpgi in assenza di blocco dei prepensionamenti è scritta sull’acqua».
Stampa Romana, non firmando, evidenzia una palese contraddizione della Fnsi rispetto all’indicazione messa nero su bianco dal segretario Raffaele Lorusso il 6 dicembre 2017. «Questa federazione – è scritto, infatti, in quella comunicazione – conferma che non sono applicabili ai giornalisti con qualifica di collaboratori fissi, ai sensi dell’art 2 del Cnlg o di corrispondenti, ai sensi dell’art.12, le disposizioni di legge relative agli ammortizzatori sociali che prevedono riduzione dell’orario di lavoro».
«Qualora i collaboratori fissi e i corrispondenti dovessero rientrare in un eventuale conteggio di riduzione orari per integrazione salariale a qualsiasi titolo – è scritto ancora nella nota Fnsi – si confermerebbe che i giornalisti interessati, ancorché formalmente inquadrati come collaboratori fissi o corrispondenti, sono di fatto redattori a tempo pieno o a tempo parziale».
«Tutti passaggi – denuncia Stampa Romana – che si sarebbero dovuti fare per gli articoli 2 e 12 del gruppo Qn, compreso il pagamento degli arretrati per il mancato corretto inquadramento, e non si sono verificati». (giornalistitalia.it)

 

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