Attenzione alle false notizie sul virus che fa paura al mondo: ecco cosa c’è da sapere

Coronavirus: si diffondono anche le bufale

ROMA – In Italia, in Europa e nel mondo sta crescendo l’apprensione per il nuovo coronavirus (2019-nCoV) che arriva dalla Cina, in particolare dalla città di Wuhan, di cui ci siamo occupati anche pochi giorni fa. Alle ore 7.00 del 25 gennaio 2020 le vittime sono 41 mentre i contagiati più di mille.
Con l’aumentare dell’attenzione generale e dei timori collegati al virus stanno ovviamente aumentando anche le notizie false e allarmistiche. Vediamo, in dieci domande e risposte, quali sono le notizie false, imprecise o esagerate sull’argomento.

1 – Il virus è già arrivato in Italia

Circolano alcune notizie – false – sul fatto che il nuovo coronavirus cinese sarebbe arrivato in Italia. È del tutto falso: ad oggi non è stato registrato nessun caso nel nostro Paese.
Il rischio che arrivi qualcuno dalla Cina che ha contratto il virus è “moderato” ma, viste le misure precauzionali che sono state disposte negli aeroporti, il rischio che l’infezione si trasmetta in Italia (e in generale nella Ue) è ritenuto “molto basso”.

2 – Non bisogna più viaggiare verso la Cina e l’Asia

No, non bisogna smettere di viaggiare, nemmeno verso la Cina. Infatti, sulla base delle informazioni attualmente disponibili, riporta Epicentro, l’Oms non raccomanda alcuna restrizione a viaggi o a rotte commerciali.
Esistono però delle raccomandazioni generali che l’Oms ha dato per evitare la diffusione del virus. Queste sono: evitare il contatto stretto con soggetti affetti da infezioni respiratorie acute; lavare frequentemente le mani, in particolare dopo contatto con persone malate o con il loro ambiente; evitare contatti non protetti con animali di fattoria o selvatici; persone con sintomi di infezione acuta delle vie aeree dovrebbero mantenersi a distanza, coprire colpi di tosse o starnuti con fazzoletti usa e getta o con i vestiti e lavarsi le mani; rafforzare, in particolare nei pronto soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza, le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni.

3 – È pericoloso mangiare cibo cinese in Italia

La preoccupazione è infondata. Come riporta il Corriere della Sera, il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza, ha rassicurato sul fatto che «il rischio di contagio non riguarda il cibo, non si corre alcun pericolo mangiando in ristoranti cinesi in Italia».

4 – Il virus è letale

Non particolarmente. La stragrande maggioranza dei contagiati sopravvive al virus. Per ora su 581 casi confermati i morti sono 17, dunque la percentuale dei decessi causati dal virus è del 3 per cento scarso (meno di 3 pazienti su 100 che hanno contratto il coronavirus 2019-nCoV sono deceduti). Il dato è ovviamente ancora del tutto provvisorio.
Richard Horton, direttore della prestigiosa rivista di medicina The Lancet, il 24 gennaio ha scritto su Twitter: «Un invito alla cautela, per favore. I media stanno aumentando l’ansia parlando di “virus killer” + “crescenti paure”. In verità, da quello che sappiamo attualmente, 2019-nCoV ha una trasmissibilità moderata e una patogenicità relativamente bassa. Non c’è motivo di incoraggiare il panico con un linguaggio esagerato».

5 – È un complotto per vendere i vaccini

No, non esiste ancora un vaccino per il coronavirus 2019-nCoV. Sono circolate alcune notizie false e teorie cospirazioniste in proposito, che sostenevano la diffusione del virus fosse in qualche modo un complotto delle grandi industrie farmaceutiche per vendere più vaccini. Si tratta ovviamente di bufale che sono state già dimostrate false.

6 – È un virus brevettato anni fa

Secondo alcuni utenti di Twitter di origine americana il coronavirus cinese sarebbe stato brevettato nel 2015 dal Pirbright Institute. Il brevetto sarebbe poi stato approvato dal governo degli Stati Uniti.
La notizia è – ovviamente – falsa. Come hanno svelato i fact-checker americani di Snopes.com, l’azienda ha in realtà chiesto un brevetto per creare un vaccino per prevenire malattie di tipo respiratorio in uccelli e altri tipi di animali. Questo virus non è, però, dello stesso ceppo che si sta diffondendo in Cina in questi giorni.

7 – Lo hanno trasmesso i serpenti

Forse. Lo sostiene un la ricerca condotta da un team di ricercatori cinesi. Ma, come scrive la prestigiosa rivista scientifica Nature, altri scienziati sostengono però che non ci siano prove a sufficienza per sostenere che questi virus possano infettare altre specie diverse da mammiferi e uccelli.

8 – A Pechino non si festeggerà il capodanno cinese

È un’esagerazione. Il dipartimento del turismo e della cultura della capitale cinese, come riportato tra gli altri da Cnn e da France24, ha annunciato la cancellazione dei principali festeggiamenti pubblici in occasione del capodanno cinese – inclusi i festeggiamenti religiosi nei templi – per prevenire e controllare i rischi di epidemia. Questo non significa però che i festeggiamenti in generale saranno vietati.

9 – È una nuova Sars

È troppo presto per dirlo. Alcune caratteristiche sembrano simili a quelle della Sars – i sintomi, l’origine in Cina, la probabile origine animale – ma non si sa ancora abbastanza su come si trasmette il nuovo coronavirus e sulle sue caratteristiche genetiche per fare un confronto scientificamente affidabile.
Di sicuro, come riporta l’Oms, il nuovo coronavirus, a differenza della Sars, non sembra essere caratterizzato da un elevato rischio di trasmissione al personale medico all’interno degli ospedali. Anche il conto dei morti non è al momento paragonabile: oltre 800 con la Sars, 17 con il coronavirus 2019-nCoV. (agi)

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