L’Associazione Stampa Romana diffidata e messa in mora dalla lista “#giornaLista”

Congressi Asr ed Fnsi: un esposto a Roma

Stampa RomanaROMA – “Difformità degli elenchi cartacei degli iscritti all’Associazione Stampa Romana da quelli inseriti in formato elettronico; incontestabile incertezza circa la legittimità delle prossime votazioni; necessità di uno slittamento delle votazioni per: 1) vidimazione da parte di un notaio degli elenchi cartacei degli «iscritti in regola con i pagamenti della quota associativa» e degli «iscritti sospesi per morosità»;  2) ripristino del voto elettronico (abolito pochi giorni fa con un colpo di mano del segretario Asr Butturini) per dare a moltissimi colleghi la possibilità di votare dall’estero o da località di lavoro, ultimando la revisione di un software che ha mostrato tutta la sua inadeguatezza”.
Massimo Santucci, rappresentante della lista “#giornaLista”, assistito dall’avv. Simone Stefanelli, venerdì scorso ha, così, “significato, diffidato e messo in mora” l’Associazione Stampa Romana, il segretario Paolo Butturini ed il tesoriere Natalia Marra “a provvedere, per quanto di ogni singola competenza, all’annullamento e conseguente slittamento delle elezioni dei delegati al XXVII Congresso nazionale della Stampa e all’VIII Congresso dell’Associazione della Stampa di Roma, indette per il 28, 29 e 30 novembre 2014 ed alla contestuale convocazione di tutti i rappresentanti delle liste concorrenti al fine di concordare un nuovo calendario, nell’ambito dei tempi previsti dallo statuto della Federazione della Stampa, che tenga conto delle mutate condizioni operative dell’associazione e garantisca le condizioni per la massima partecipazione degli iscritti alla consultazione elettorale”.
A tutto ciò si aggiunga “l’ultimazione di un software per la votazione elettronica che garantisca la necessaria riservatezza e regolarità del voto oltre che la doverosa certezza circa la corrispondenza degli elenchi degli associati aventi diritto al voto con gli associati effettivamente in regola con il pagamento delle quote sociali”.
Santucci, anche a nome dei candidati di #giornaLista, denuncia, infatti, di aver “avuto modo di riscontrare ed accertare delle difformità tra gli elenchi cartacei degli iscritti all’Associazione Stampa Romana aventi diritto al voto, consegnati alla Commissione Elettorale, rispetto agli elenchi invero inseriti in formato elettronico”. “Difformità – denuncia #giornaLista – sfociate addirittura nel mancato inserimento di associati iscritti ed in regola con il pagamento delle quote sociali”.
A giudizio di Massimo Santucci, quindi, la situazione evidenzia “una incontestabile incertezza ed insicurezza” circa la legittimità delle votazioni, “già gravemente inficiate dalla illogica e, soprattutto, illegittima decisione di eliminare il voto elettronico (decisione assunta, peraltro, soltanto alla vigilia della votazione), in tal modo compromettendo la regolarità delle elezioni e, soprattutto, limitando il diritto di voto di tutti gli iscritti, con particolare riferimento a coloro che risulteranno impossibilitati a recarsi presso i seggi per esprimere le proprie preferenze poiché impegnati altrove per motivi professionali inviolabili ed improrogabili attesa la funzione sociale svolta”.
Nell’esposto, il rappresentante di #giornaLista, preso atto che le contestazioni sono di pubblico dominio, ha consigliato, quindi, all’Associazione Stampa Romana “lo slittamento del calendario delle elezioni in modo da consentire, da un lato, l’ultimazione di un software per la votazione elettronica che garantisca la necessaria riservatezza e regolarità del voto e, dall’altro, il raggiungimento della doverosa certezza circa la corrispondenza degli elenchi degli associati aventi diritto al voto con gli associati effettivamente in regola con il pagamento delle quote sociali”.
In via subordinata, #giornaLista ha diffidato Stampa Romana, Butturini e Marra a “mettere a disposizione di tutti gli associati all’Associazione Stampa Romana interessati, gli elenchi cartacei degli “iscritti in regola” e degli “iscritti sospesi”, che rappresenti la base elettorale certa, “debitamente firmati da un notaio, ovvero da un pubblico ufficiale con equipollenti poteri”, oltre che a ripristinare “la votazione elettronica che garantisca la necessaria riservatezza e regolarità del voto, oltre che la doverosa certezza circa la corrispondenza degli elenchi degli associati aventi diritto al voto con gli associati effettivamente in regola con il pagamento delle quote sociali, in modo tale da garantire le condizioni per la massima partecipazione degli iscritti alla consultazione elettorale”.
Massimo Santucci ha, infine, messo in mora Stampa Romana ad “evadere senza indugio le richieste” riservandosi “in difetto, ogni opportuna azione risarcitoria o impugnativa tanto di natura civile quanto di natura penale ove riscontrabile”.

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