BOLOGNA – Dal 15 ottobre in libreria “Chi vive d’amore” (Edizioni Minerva, 192 pagine, 18 euro) di Massimo Proietto e Antonio Barracato, un romanzo che parla di calcio, ma che in realtà racconta molto di più: l’infanzia difficile di un ragazzo, le prove della vita, la forza dei legami, il coraggio di rialzarsi e la capacità di non smettere mai di credere nei propri sogni.
Un libro che mette insieme passione sportiva e valori universali, capace di emozionare chiunque, anche chi del calcio conosce poco o nulla.
Ad aprire il volume è la prefazione di Federica Cappelletti Rossi, presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica Figc, che sottolinea la capacità degli autori di raccontare una vicenda capace di appassionare e commuovere senza forzature emotive, toccando corde profonde e universali. Un romanzo, insomma, sull’importanza dello sport come riscatto sociale.
Il protagonista è Paolino Rinaldi, un bambino cresciuto nell’hinterland milanese, fragile in apparenza ma dotato di un’energia straordinaria. La sua vita è segnata da eventi dolorosi e da perdite precoci che lo costringono a confrontarsi con la durezza della realtà. Eppure, dentro di sé, Paolino custodisce una risorsa insospettata: l’amore per il pallone, che diventa presto la sua ragione di vita, lo strumento per affermarsi, riscattarsi, e in qualche modo salvarsi.
La sua ascesa calcistica, tra sogni e sacrifici, è segnata da momenti di svolta, da incontri significativi e da cadute improvvise che mettono alla prova la sua determinazione. Ma il calcio, come la vita, è fatto di sorprese: gol insperati, sconfitte amare, occasioni da cogliere al volo.
“Chi vive d’amore” non è solo la parabola sportiva di un giovane talento. È soprattutto una riflessione sul valore dell’amicizia, della solidarietà, della lealtà. In un mondo spesso dominato dall’egoismo e dall’opportunismo, gli autori hanno voluto riportare al centro quei legami autentici che danno senso alla vita.
Il romanzo, con uno stile semplice e diretto, parla ai ragazzi ma anche agli adulti: a chi cerca una storia che mostri come la passione possa diventare motore di riscatto, e come anche nelle difficoltà più grandi sia possibile trovare la forza per andare avanti.
La scrittura è volutamente limpida, comunicativa, senza artifici retorici. Le pagine si leggono d’un fiato, coinvolgendo il lettore in una trama che alterna momenti drammatici e parentesi di speranza, sempre con un ritmo vivace e cinematografico. I colpi di scena e gli stravolgimenti mantengono alta l’attenzione fino all’ultima pagina, in una narrazione che riflette la vita stessa, mai del tutto prevedibile né lineare.
Il calcio, nel romanzo, non è solo uno sport: diventa simbolo della vita, con le sue regole, i suoi rischi, le sue sfide. Paolino, come il Nino cantato da Francesco De Gregori ne “La leva calcistica della classe ’68”, impara che non bisogna avere paura di sbagliare un rigore e che un giocatore lo vedi “dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia”. Anche quando la vita sembra mettere tutto in discussione, il campo rimane lo spazio dove dimostrare chi si è davvero.
Accanto alla dimensione sportiva, nel libro emergono l’amore e gli affetti familiari. Ci sono i genitori di Paolino, il dolore delle perdite, ma anche le figure che lo accolgono e lo sostengono lungo il cammino: amici sinceri, educatori, allenatori che sanno guardare oltre la superficie. Una rete di relazioni che mostra come nessuno possa davvero farcela da solo, e come l’amore – nelle sue diverse forme – sia la vera linfa per crescere.
Chi vive d’amore è un romanzo che può essere letto a diversi livelli: come la storia di un ragazzo che ce l’ha fatta, come una parabola sportiva, come un invito a credere nella solidarietà, come un messaggio di speranza. Non è solo un libro “per chi ama il calcio”, ma una storia di resilienza e di passione che appartiene a chiunque abbia affrontato sfide, cadute e ripartenze. (giornalistitalia.it)
CHI È MASSIMO PROIETTO
Nato a Crotone il 20 gennaio 1974, giornalista professionista dall’11 marzo 2009, Massimo Proietto è vicedirettore di Rai Sport. La sua gavetta inizia a sedici anni nelle tv private, per poi approdare dopo anni come inviato, a Rai 1 in programmi quali Sabato & Domenica, Uno Mattina in famiglia, Linea Verde, Verde Mattina, conducendo inoltre importanti programmi dedicati al Festival di Sanremo. Tra le sue ultime esperienze vi è quella di inviato de “La vita in diretta” per Rai 1 e de “I fatti vostri” per Rai 2.
Tra gli appuntamenti più importanti in carriera ha condotto dallo Sferisterio di Macerata Musicultura, il festival della musica popolare e d’autore, trasmesso dalla Rai. In forza a Rai Sport, nella veste di conduttore e inviato è stato alla guida di C Siamo, storica trasmissione dedicata alla serie C. Dal 2018 è Cavaliere al Merito della Repubblica per riconosciute qualità professionali.
CHI È ANTONIO BARRACATO
Laureato con lode all’Accademia delle Belle Arti, è poeta, scrittore, regista e fondatore e presidente del Cenacolo Letterario di Cefalù. Da anni si dedica con passione alla valorizzazione e alla diffusione della cultura nel suo territorio e non solo.
È ideatore e organizzatore del Premio Internazionale di Poesia e Narrativa “Città di Cefalù”, nonché promotore di numerose iniziative culturali e letterarie. Ha ottenuto oltre 600 riconoscimenti letterari e ha pubblicato quattro romanzi e dieci silloge. (giornalistitalia.it)









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