Regione Molise: solo pubblicisti con 10 anni d’iscrizione. Protestano Odg e Figec Cisal

Cercasi giornalista esperto ma non troppo

CAMPOBASSO – La Regione Molise cerca di 1 “esperto della comunicazione” iscritto all’Ordine dei giornalisti, ma che non sia professionista. Il paradosso è contenuto nell’avviso pubblico per il conferimento dell’incarico di “responsabile della comunicazione dell’Accordo per la Coesione” stipulato il 25 marzo 2024 tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Molise.

Francesco Roberti, presidente della Regione Molise

Nel bando si legge che «i candidati devono essere in possesso di adeguate competenze professionali», ma tra i requisiti viene richiesta l’iscrizione nell’elenco pubblicisti dell’Ordine dei giornalisti da non meno di 10 anni. «I candidati – è scritto testualmente – saranno scelti secondo i criteri di adeguatezza e coerenza rispetto alle attività da svolgere: a) attività professionale maturata nel campo della comunicazione giornalistica per almeno 10 anni; b) esperienza professionale maturata nella comunicazione istituzionale nell’ultimo quinquennio;
 c) utilizzo di tecnologie digitali e metodologie per la comunicazione digitale; d) gestioni dei social media nell’ambito della comunicazione istituzionali». L’incarico, di natura fiduciaria, prevede un corrispettivo massimo annuo lordo di 55mila euro.

Vincenzo Cimino, presidente dell’Odg Molise

L’Ordine dei giornalisti del Molise, precisando di non essere stato interpellato sul tema, «pur ringraziando la Regione che offre la possibilità di partecipare ad una sorta di mailing list non vincolante, per un incarico fiduciario ad “uno di noi”, ritiene l’esperienza decennale di iscrizione solo nell’elenco pubblicisti, un requisito discriminante per i giornalisti professionisti».
Delle due l’una: o la Regione cerca un esperto di comunicazione, e in tal caso non è necessaria l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti come requisito principale, oppure, se la ricerca è orientata su un giornalista, occorre estenderla ad entrambi gli elenchi: professionisti e pubblicisti.
L’Ordine dei Giornalisti del Molise «non entra, dunque, nel merito dei requisiti accessori, sulla anzianità, sui titoli di studio, sul contratto e sulle mansioni, peraltro di pertinenza sindacale, ma chiede o l’apertura a tutti gli iscritti o l’eliminazione della obbligatorietà del giornalista. Non a caso per i comunicatori occorre la laurea specifica in scienze della comunicazione o equipollente, che non si ravvede nel bando».
Sulla vicenda interviene anche la Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione. Il sindacato dei giornalisti federato alla Cisal concorda, infatti, con le osservazioni dell’Odg Molise ricordando che «la legge 150/2000 sulle selezioni nella Pubblica Amministrazione non fa distinzione tra professionisti e pubblicisti, ma nel caso specifico si registra il paradosso della discriminazione della categoria che ha sostenuto l’esame di Stato per l’idoneità professionale. Senza contare la singolarità del requisito di dieci anni di iscrizione all’Albo. Un ente pubblico – sottolinea la Figec Cisal – dovrebbe preoccuparsi del valore e del merito dei professionisti, non certo della mera anzianità di iscrizione all’Albo». (giornalistitalia.it)

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