Nel 1938 Orson Wells terrorizzò l’America con la finta diretta sull’invasione degli Ufo

Cbs, in vendita la radio della Guerra dei Mondi

La diretta radiofonica di Orson Wells e la prima pagina del New York Times che racconta il falso scoop

La diretta radiofonica di Orson Wells e la prima pagina del New York Times che racconta il falso scoop

NEW YORK (Usa) – Fine di un’epoca: la Cbs sta per mettere in vendita la sua storica radio, quella per intendersi dell’immortale Ed Murrow (“Good Night and Good Luck”) e che Orson Welles utilizzò come piattaforma per terrorizzare l’America nel 1938 con la “Guerra dei Mondi”, la finta diretta che raccontava l’invasione della terra da parte degli extraterrestri. E come sempre, da ormai qualche anno, la colpa è di Internet.
Il presidente e amministratore delegato della emittente a stelle e strisce, William Paley, ha annunciato a un gruppo di investitori a New York che l’azienda sta esplorando “opzioni strategiche” per “aprire possibilità di rendita per gli azionisti”. La divisione radio della Cbs era stata fondata 80 anni fa dal leggendario William Pauley che aveva acquistato la nascente Columbia Broadcasting System, ponendo così le basi di uno dei grandi imperi dei media mondiali.
Negli anni Trenta la radio della Cbs divenne leader nel settore del dramma radiofonico, con autori come Welles e Norman Corwin e personaggi dell’intrattenimento del calibro di Al Jolson, Bing Crosby e Red Skelton. Ma il contribuito più importante della Cbs Radio, secondo gli storici, fu nel settore delle news: fin dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale divenne un anello fondamentale per l’informazione e spedì inviati in tutto il mondo. Tra questi, Ed Murrow, che fu “basato” a Londra nei lunghi giorni del Blitz, cioè della campagna di bombardamenti aerei tedeschi sulla Gran Bretagna nel 1940, e i suoi colleghi, i cosiddetti “Murrow Boys”, mandavano dispacci dal vivo da zone di guerra che immediatamente eclissarono la carta stampata.
La decisione di vendere segna la fine di un’era e sottolinea il declino della radio commerciale che nessuno più considera un’industria in crescita sotto la concorrenza di servizi internet in streaming, come Spotify o Pandora. Questo a sua volta ha indotto gli inserzionisti tradizionali – concessionari di auto, cellulari e società di servizi finanziari – a trasferire i loro fondi per il marketing a altre piattaforme digitali.
“Per i pubblicitari la radio non è più sexy”, ha spiegato Adam Jacobson, un analista del settore radiofonico. E tuttavia la radio della Cbs rappresenta ancora un asset: è la seconda catena radiofonica in America in termini di reddito, con oltre 70 milioni di ascoltatori sul territorio nazionale e 117 stazioni in 26 mercati tra cui sei soltanto a Los Angeles.
Non è ancora stato fissato un calendario per la messa in vendita, che presumibilmente non avverrà prima della fine dell’anno elettorale, durante il quale milioni di dollari vengono spesi dai candidati in spot promozionali. (Ansa)

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