“La mozione su contributi e sacrifici approvata dall’Assemblea nazionale è chiarissima”

Casagit: taglio alla Fnsi, non alle Assostampa

VENEZIA – «Le associazioni regionali di stampa continueranno a ricevere il contributo annuo di 1 milione e 200 mila euro. La mozione approvata dall’Assemblea Nazionale della Casagit, con 39 voti a favore e 37 contrari, chiede infatti la revisione del solo contributo alla Fnsi che, a tutt’oggi, ammonta a 637 mila euro l’anno. Un documento, dunque, che non penalizza il lavoro delle associazioni di stampa, ma vorrebbe rivedere quanto versato alla Fnsi in un periodo in cui tutti siamo chiamati a sacrifici anche a fronte della palese diminuzione degli iscritti al sindacato. È un periodo pesante e chiedere qualche sacrificio da parte della Fnsi rientra nella normale dialettica tra gli enti. Mi spiace notare come tutto venga strumentalizzato».

Chiara Roverotto

Chiara Roverotto, delegata veneta all’Assemblea nazionale e consigliere di amministrazione della Casagit, replica così al Consiglio direttivo del Sindacato Giornalisti Veneto, che l’ha chiamata in causa approvando all’unanimità un documento nel quale viene, invece, vengono tirate in ballo le associazioni regionali di stampa chiaramente escluse dal documento approvato dall’Assemblea Nazionale dei delegati della Casagit. A ribadire un concetto chiaro sin dal primo momento ai 33 delegati nazionali che hanno firmato la mozione ed agli altri 6 che l’hanno votata, gli interventi del primo firmatario Mario Antolini e della delegata lombarda all’Assemblea nazionale Casagit, Laura Barsottini.
«L’Assemblea, – è, infatti, scritto nella mozione – ascoltata l’informativa sul contributo a Fnsi, rilevato come da anni tutti debbono affrontare e accettare sacrifici economici talvolta molto pesanti, fermo restando il contributo alle Associazioni Regionali di Stampa, impegna la Presidenza della Casagit a procedere ad una ulteriore trattativa con la Fnsi al fine di concordare con la stessa un importo del contributo alla stessa coerente con la attuale situazione dei giornalisti e comunque contenuto nei due/terzi dell’importo attuale, fissando inoltre la scadenza temporale in dodici mesi, in modo da consentire l’eventuale adeguamento annuale».

Daniele Cerrato

Mario Antolini, primo firmatario della mozione, ricorda inoltre di aver chiaramente spiegato in Assemblea Nazionale che non si vogliono assolutamente toccare i contributi alle associazioni regionali di stampa, che ospitano le Consulte Casagit, «più che giustificati dal lavoro da queste svolto a favore dei giornalisti».
Antolini va oltre: «Durante la votazione un delegato, prima di esprimere il suo voto, chiese conferma del fatto che la mozione non toccava i contributi alle Associazioni Regionali di Stampa e il presidente Daniele Cerrato lo confermò (tutto registrato, ovviamente). Dunque, è evidente che la mozione chiede di concordare con la Fnsi un possibile risparmio del contributo alla stessa Fnsi, senza in alcun modo toccare i contributi alle Associazioni Regionali di Stampa. Ed è, dunque, altrettanto evidente che il comunicato del direttivo del Sindacato Giornalisti Veneto dice una cosa sbagliata e fuorviante». (giornalistitalia.it)

LA MOZIONE APPROVATA DALLA CASAGIT CON 39 SI E 37 NO

L’Assemblea, ascoltata l’informativa sul contributo a Fnsi, rilevato come da anni tutti debbono affrontare e accettare sacrifici economici talvolta molto pesanti, fermo restando il contributo alle Associazioni Regionali di Stampa, impegna la Presidenza della Casagit a procedere ad una ulteriore trattativa con la Fnsi al fine di concordare con la stessa un importo del contributo alla stessa coerente con la attuale situazione dei giornalisti e comunque contenuto nei due/terzi dell’importo attuale, fissando inoltre la scadenza temporale in dodici mesi, in modo da consentire l’eventuale adeguamento annuale.
Firmatari: Mario Antolini, Federica Micardi, Gerardo Pelosi, Cristina Berretta, Roberto Ambrogi, Stefania Tamburello, Francesco Di Parenti, Donatella Speranza, Liliana Madeo, Laura Barsottini, Fiammetta Cucurnia, Francesco Di Mario, Mariatilde Zilio, Rossella Lama, Vincenzo Sansonetti, Costantino Muscau, Corrado Chiominto, Carlo Gariboldi, Vittorio Eboli, Simonetta Di Pillo, Enrico Scapaticci, Sabina Berra, Chiara Roverotto, Paola D’Amico, Giorgio Pacifici, Orazio Raffa, Giulio Francese, Stefano Biolchini, Pier Paolo Cambareri, Antonio Filippini, Pietro Frenquellucci, Francesco Grignetti, Luisa Lombardo.

IL CONTRIBUTO CONTRATTUALE DEL 4,60%

Il Contratto nazionale di lavoro giornalistico Fieg-Fnsi prevede un contributo contrattuale del 4,60%, di cui il 3,60% a carico del giornalista e l’1% a carico del datore di lavoro.
Art. 21: «… Il contributo contrattuale è fissato nell’aliquota del 3,60% della retribuzione. Il contributo contrattuale di cui sopra è destinato dalla FNSI ad assicurare l’erogazione di prestazioni sanitarie integrative del Servizio Sanitario Nazionale; a tale fine, il relativo importo è versato – con le modalità di cui all’art. 4 delle norme transitorie e di attuazione del presente contratto – dalle aziende alla Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani (CASAGIT), costituita nel 1974 ad iniziativa della FNSI.
Analogo versamento sarà effettuato dall’INPGI per il contributo trattenuto sui trattamenti corrisposti ai pensionati».
Art. 4 Norme transitorie e di attuazione: «… 2) Le aziende provvedono a versare alla CASAGIT un contributo pari all’1% della retribuzione imponibile per ogni giornalista professionista dipendente ex artt. 1, 2 e 12 nonché per ogni praticante».

IL COMUNICATO DEL SINDACATO GIORNALISTI VENETO

L’ufficio della consulta Casagit di Venezia è l’unico servizio concreto fornito ai colleghi sul territorio. A garantirlo è la struttura del sindacato che mette a disposizione sede e dipendenti: il tutto per un contributo di circa 48mila euro all’anno, che equivale a poco più di 38 euro all’anno per iscritto alla cassa.
L’assemblea dei delegati di Casagit Salute, lo scorso 15 dicembre, ha approvato una mozione presentata dalla minoranza che impegna la presidenza a ridurre i contributi a Fnsi e Assostampa regionali. Soldi che vengono impiegati, lo ribadiamo, per assistere i colleghi più fragili e in difficoltà e che vengono dagli stipendi degli stessi giornalisti con il versamento della quota del 3,60, un obbligo contrattuale che dal 1974 per volontà della Fnsi ha gettato le basi per la nascita di Casagit.
Che senso ha questa mozione se non quella di mettere a rischio tutto il sistema di solidarietà e di autonomia costruito negli anni dal sindacato?
«Deve essere chiaro che senza associazioni di stampa regionali non ci sarà più la tutela legale dei colleghi, lo sportello freelance, l’assistenza contrattuale, fiscale, previdenziale. C’è chi pensa di riemergere dopo la sconfitta congressuale bruciando le istituzioni. Una stagione purtroppo già vissuta quella del polo del rancore. L’attuale maggioranza in Fnsi è forte dell’80% dei consensi espressi al congresso di Levico. Governare specie in questo momento difficile significa assumersi la responsabilità di agire. Molto più semplice criticare, nascondersi dietro slogan, sparare nel mucchio, diffondere notizie false per creare confusione» ha ribadito il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti in apertura dei lavori del direttivo regionale del Sindacato giornalisti Veneto riunitosi il 18 dicembre.

IL DOCUMENTO DEL SINDACATO GIORNALISTI VENETO

Monica Andolfatto, segretario Sgv

«Il Consiglio direttivo di Sgv riunito in data odierna esprime nota di biasimo nei confronti della mozione presentata dal gruppo di minoranza e approvata dall’assemblea dei delegati di Casagit Salute lo scorso 15 dicembre 2020 nella quale si impegna il presidente Cerrato a tagliare il contributo annuale alla Fnsi e alle Assostampa regionali.
Il provvedimento, qualora fosse attuato, metterebbe a rischio la tenuta degli uffici delle consulte regionali di Casagit che sono l’unico servizio espresso sul territorio a favore dei colleghi e gli stessi posti di lavoro dei dipendenti.
La Casagit è nata dalla volontà della Fnsi che ha portato all’interno del contratto di lavoro la quota di contribuzione a carico dei lavoratori pari al 3,60%.
La lettura incontrovertibile della mozione concretizza un attacco senza precedenti alla Fnsi, socio unico della Casagit e pilastro dell’autonomia e dell’indipendenza della professione.
Fra i promotori della mozione figura Chiara Roverotto, eletta in Veneto e attuale componente della Consulta nonché membro del Cda di Casagit Salute. Il consiglio direttivo di Sgv si dissocia dalla sua scelta e ne prende le distanze ribadendo la necessità di tutelare i colleghi giornalisti e di conseguenza i posti di lavoro.
Il consiglio direttivo di Sgv ribadisce le proprie inequivocabili posizioni di responsabilità e di solidarietà». (approvato all’unanimità)

LA REPLICA DI CHIARA ROVEROTTO (CDA CASAGIT)

Chiara Roverotto

Gentili colleghi, mi preme qualche precisazione, a cui chiedo identica visibilità, circa la mozione approvata dall’assemblea dei delegati e firmata della sottoscritta in quanto componente del Consiglio di Amministrazione di Casagit salute. Primo punto: sostenibilità garantita per le sedi delle associazioni regionali di stampa (che attualmente da Casagit ricevono 1 milione e 200 mila euro, cifra che resterà invariata) al contrario di quanto dichiarato dal Sindacato veneto. Una mozione (passata con 39 voti a favore e 37 contrari) che al tempo stesso chiede la revisione del contributo che Casagit garantisce alla Fnsi (a tutt’oggi ammonta a 637 mila euro ). Un documento dunque che non penalizza il lavoro delle associazioni di stampa, ma vorrebbe rivedere quanto versato alla Fnsi nazionale in un periodo in cui tutti siamo chiamati a sacrifici anche a fronte della palese diminuzione degli iscritti al sindacato. È un periodo pesante e chiedere qualche sacrificio da parte della Fnsi rientra nella normale dialettica tra gli enti. Mi spiace notare come tutto venga strumentalizzato. Allego il testo della mozione.
Concludo sostenendo che la mozione è stata recepita dal consiglio di amministrazione lo scorso 16 dicembre, con l’impegno che nel prossimo Cda fissato a gennaio si possa tornare a discutere su una nuova proposta. Infine faccio presente che all’assemblea dei delegati erano presenti Tiziana Bolognani e Stefano Edel e quanto dichiarato dalla sottoscritta è agli atti e registrato.

Chiara Roverotto

LA PRECISAZIONE DI MARIO ANTOLINI (PRIMO FIRMATARIO)

Mario Antolini

Leggo sul sito del sindacato veneto una nota del direttivo Sgv in cui si afferma che la mozione approvata in Casagit nell’assemblea del 15 dicembre intende ridurre il contributo alla Fnsi ed alle Associazioni di Stampa Regionali. Questo non è vero. Il testo della mozione è chiaro (“fermo restando il contributo alle associazioni regionali di stampa”). Presentando la mozione alla assemblea, da primo firmatario ho chiaramente spiegato che non si volevano toccare i contributi alle Associazioni regionali, più che giustificati dal lavoro da queste svolto a favore dei giornalisti. Inoltre, durante la votazione, un delegato, prima di esprimere il suo voto, chiese al presidente Cerrato conferma del fatto che la mozione non toccava i contributi alle Aa.rr.ss. e Cerrato lo confermò (tutto registrato, ovviamente).
Dunque è evidente che la mozione chiede di concordare con la Fnsi un possibile risparmio del contributo alla stessa Fnsi, senza in alcun modo toccare i contributi alle Asr. Ed è dunque altrettanto evidente che il comunicato del direttivo Sgv dice una cosa sbagliata e fuorviante. È necessario, pertanto, far correggere una proposizione che si presenta come falsa.

Mario Antolini

L’INTERVENTO DI LAURA BARSOTTINI (DELEGATA CASAGIT)

Laura Barsottini

Ancora per 6 mesi sono delegata Casagit all’assemblea nazionale. E sono una dei firmatari della mozione in causa che chiede di ritrattare la contribuzione di Casagit alla Fnsi. Ho firmato perché credo sia giusto che in questi anni di crisi epocale dell’editoria, tutti, tutti, dividano i sacrifici. Ho troppi amici e colleghi egregi professionisti in difficoltà. Nessun attacco al sindacato. Chi mi conosce sa che l’ho praticato e ci ho creduto molto.
Chi segue un po’ le cose sindacali (capisco chi non lo fa!) sa che è in atto da tempo una guerra – è davvero il caso di definirla fratricida – tra opposte fazioni. In un momento, invece, dove sarebbe quanto mai necessario essere uniti.

Laura Barsottini

 

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