Unci Calabria: “Tiene a distanza i cronisti e pretende di conoscere in anticipo le domande”

Caro Figliuolo, il giornalista non è un signor sì

Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid

TAURIANOVA (Reggio Calabria) – Forse infastidito dalle domande dei colleghi a Cosenza e a Catanzaro, che lo hanno visto in difficoltà, quando ha raggiunto nel pomeriggio di ieri il Centro Vaccinale di Taurianova, città natale del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha dato disposizioni alla sua segreteria di tenere a distanza i giornalisti, che sono stati allontanati dalla Polizia.

Francesco Paolo Figliuolo

Una scelta che non è piaciuta al Gruppo Cronisti Calabria “Franco Cipriani” che ha bollato la decisione del commissario per l’emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo, come «inaccettabile perché viola l’art. 21 della Costituzione che obbliga i cronisti ad informare correttamente i cittadini».
«E quando se non adesso – denuncia l’Unione Cronisti della Calabria – occorreva, invece, dare risposte ai cittadini sull’organizzazione dei centri vaccinali in provincia di Reggio Calabria che va a rilento e segna il passo in un momento drammatico per la Calabria, regione nella quale, purtroppo, i contagi continuano a salire? I nostri colleghi avrebbero voluto chiedere a Figliuolo perché non ha ritenuto di visitare il Centro vaccinale di Reggio Calabria, dove nei giorni scorsi sono accaduti momenti di tensione tra i cittadini con code lunghissime, preferendo, invece quello di Taurianova, dove si è limitato a fare un giro senza parlare con i sindaci del territorio o con i giornalisti, scegliendo persino di farsi selfie con amministratori, locali, senza nemmeno dire una parola sulle carenze e sui ritardi dei vaccini in provincia di Reggio Calabria».

Agostino Pantano

«Figliuolo, – precisa L’Unci Calabria – ha tutto il diritto di scegliersi i luoghi da visitare concordandoli con il presidente facente funzioni Spirlì, anche se appare strana o stucchevole la coincidenza che la scelta sia ricaduta proprio nel paese di residenza del facente funzioni, ma non può permettersi il lusso di mettere ai margini i giornalisti, o peggio far chiedere prima al suo segretario – com’è accaduto al collega Agostino Pantano – che tipo di domande i colleghi avrebbero fatto al Commissario. Una caduta di stile per Figliuolo – incalza l’Unci Calabria – che ha fatto “figli e figliastri” dimostrando poco senso democratico e soprattutto poco rispetto per il ruolo delicato e di mediazione che l’informazione calabrese sta effettuando in un contesto delicato e preoccupante per i cittadini della Regione». (giornalistitalia.it)

 

2 commenti

  1. Antonino Zimbalatti

    Gestire gli alpini è un’altra cosa che gestire la sanità. Serve vedere la realtà ed in quello che le è stato fatto vedere c’è poca realtà. Il codazzo l’ha soddisfatta come se fossero alpini, ma qui si sta scherzando con la salute dei cittadini e con un disastro socio economico che sta colpendo sempre più duramente la città metropolitana di Reggio Calabria.
    Non ascoltare i sindaci che sono i maggiori conoscenti delle criticità territoriali è stato il più grande errore da lei commesso, caro Figliuolo. Ora cerchi di riparare con urgenza perché al di là delle chiacchiere o delle parate servono dosi vaccinali in numero adeguato. Le 5850 dosi settimanali riservate alla città metropolitana di Reggio Calabria fanno ridere e dimostrano l’inefficienza di un sistema di cui lei dovrebbe essere il vertice con a seguire Regione calabria ed Asp e che invece fa acqua da tutte le parti e che ricade pesantemente sui cittadini.
    Ora basta, siamo stufi di attendere e di….sole chiacchiere. Cerchi almeno di porre rimedio a tale andazzo: Reggio non merita tutto ciò.

  2. Ragazzi vi è andata anche bene.
    Qui a Catania, dopo un’attesa di ore ed aver fatto organizzare il tutto agli addetti stampa regionali, non si è nemmeno fermato!

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