Approvato il bilancio 2018: il debito scende dai 430 milioni del 2016 a 187 milioni

Cairo fa volare Rcs: 85,2 milioni di utile

Urbano Cairo

MILANO – L’Assemblea degli azionisti di Rcs Media Group, presieduta da Urbano Cairo, ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018, chiuso con un utile netto di 85,2 milioni di euro, nonché la distribuzione di un dividendo di 0,06 euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, con stacco della cedola n. 2 il 20 maggio 2019 e valuta 22 maggio 2019 (record date il 21 maggio 2019).
I ricavi consolidati sono pari a 975,6 milioni di euro, in crescita su base omogenea (al netto Ifrs 15); i ricavi da attività digitali sono pari a 163 milioni di euro, in crescita del 12,6% rispetto al 2017; l’Ebitda è pari a 155,3 milioni di euro rispetto ai 138,2 al 31 dicembre 2017. Il bilancio 2018 registra, inoltre, efficienze per 25,7 milioni di euro, un indebitamento finanziario netto pari a 187,6 milioni di euro con una riduzione dell’indebitamento di 99,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017.
Nominati, inoltre, gli 11 membri del Consiglio di amministrazione per gli esercizi 2019-2021 che risulta composto da Urbano Cairo, Marco Pompignoli, Uberto Fornara, Gaetano Miccichè, Stefania Petruccioli, Alessandra Dal Monte e Marilù Capparelli, eletti dalla lista di maggioranza presentata da Cairo Communication 
spa, titolare di una partecipazione pari al 59,69% del capitale ordinario; Diego Della Valle, Marco Tronchetti Provera, Carlo Cimbri e Veronica Gava, eletti dalla lista di 
minoranza presentata da Diego Della Valle & C. srl, anche in nome e per conto degli azionisti Medioabanca Banca di credito Finanziario spa, UnipolSai Assicurazioni spa, UnipolSai Finance spa e Pirelli & C. spa, complessivamente titolari del 23,78% del capitale ordinario.
L’Assemblea degli azionisti ha, quindi, nominato Urbano Cairo presidente del Consiglio di Amministrazione e determinato in 370.000 euro il compenso annuo 
complessivo spettante al Consiglio di Amministrazione da ripartire tra i suoi componenti in conformità alle delibere che verranno assunte dal Consiglio di Amministrazione e salvo gli eventuali ulteriori compensi spettanti agli amministratori investiti di particolari cariche che dovessero essere stabiliti dal Consiglio di amministrazione.
L’Assemblea di Rcs ha, infine, autorizzato i componenti del Consiglio di amministrazione al proseguimento delle attività in concorrenza indicate nei rispettivi curriculum vitae, così come trasmessi alla Società all’atto della presentazione delle liste e disponibili sul sito internet della Società www.rcsmediagroup.it, nonché in società controllanti Rcs Media Group spa o soggette a comune controllo.
Il Consiglio di amministrazione, riunitosi successivamente, ha confermato Urbano Cairo nella carica di amministratore delegato e conferito al medesimo i poteri gestori. Ha, inoltre, adottato delibere in materia di corporate governance, nominando il consigliere indipendente Marilù Capparelli quale Lead Independent Director.
Il Consiglio di amministrazione ha anche nominato quali componenti del Comitato Remunerazione e Nomine i consiglieri Marilù Capparelli, Diego Della Valle e Stefania Petruccioli; quali componenti del Comitato Controllo e Rischi e Sostenibilità i consiglieri Stefania Petruccioli, Alessandra Dalmonte e Veronica Gava; confermato nelle funzioni di amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi l’amministratore esecutivo Marco Pompignoli e nominato l’Organismo di Vigilanza ex D. Lgs. n. 231/2001 per gli esercizi 2019-2021 nelle persone di Alessandra Dalmonte, Marco Moroni e Enrico Calabretta. (giornalistitalia.it)

Urbano Cairo: “Notevoli passi avanti in un mondo difficile”

L’assemblea dei soci di Rcs approva il bilancio 2018, che si è chiuso con un risultato netto di 85,2 milioni, e Urbano Cairo, presidente e ad dal 2016, rivendica i risultati raggiunti in questi anni. “È importante dire che l’azienda ha fatto passi avanti notevoli, era fiaccata nel morale e oggi tutto questo è stato ribaltato. Dai 430 milioni del 2016 abbiamo ridotto il debito a 187 milioni alla fine del 2018 e stiamo continuano a produrre cassa, per cui il debito dovrebbe continuare a scendere”.
Così, l’azienda è riuscita a “tenere tutti i dipendenti e avere un utile netto senza plusvalenze è una bella cosa nel mondo editoriale”. Per questo “dobbiamo essere contenti in un mondo, però, che è sempre complicato e difficile, dove devi sempre cercare di inventare qualcosa di nuovo”.
Per quanto riguarda il digitale, Cairo parla di 140mila abbonamenti online per il Corriere e della necessità di mantenere l’azienda “gestita al meglio e pronta a cogliere opportunità, vuoi online o vuoi di tipo verticale, quindi legate al mondo dell’economia, dei femminili, della cucina e dei libri”.
I periodici cartacei, “nonostante le difficoltà, hanno avuto una marginalità interessante, con risultati molto positivi”. A un socio dipendente che chiedeva della possibilità di dare stock option ai dipendenti (premi in azioni, ndr), “è un tema che valuteremo e affronteremo ma certo non per ridurre il costo del lavoro ma al massimo per avere una partecipazione sempre maggiore”. (adnkronos)

“L’arbitrato sulla sede di via Solferino è un atto dovuto”

La storica sede di via Solferino

L’arbitrato sulla vendita delle sede di via Solferino è “un atto dovuto”, ha detto Urbano Cairo rispondendo ai soci in assemblea. “Non ero consigliere quando fu venduto l’immobile, ero azionista con il 2,7%, e ai tempi scrissi una lettera al presidente di allora, Angelo Provasoli, in cui chiedevo lumi su questa vendita fatta a prezzo più basso di quello che ritenessi congruo”.
“Quando sono entrato in Rcs, abbiamo condotto – spiega – una sorta di due diligence interna per capire cosa era successo, per valutare le operazioni fatte nella loro interezza e per capire se tutto era stato fatto nella maniera giusta e corretta”.
Nel caso della vendita dell’immobile a Blackstone, oggi al centro di una controversia legale che punta ad annullare la vendita, “abbiamo ritenuto che ci fossero gli estremi per un arbitrato, e lo abbiamo deciso tutti insieme in consiglio: era secondo noi un atto dovuto che abbiamo dovuto fare e abbiamo fatto”.
Cairo ha parlato anche di Rcs Libri: in questo caso, “io non l’avrei certamente venduta, ma è inutile piangere sul latte versato. Ora, pensiamo a sviluppare bene Solferino (la nuova casa editrice del gruppo, ndr). È stato un peccato perché un’azienda come la nostra non può non avere una rappresentanza sul mercato editoriale”.

“Nessuna operazione tra Rcs e Il Sole 24 Ore”

Niente sul tavolo sul fronte di una ipotetica operazione straordinaria tra il gruppo editoriale Rcs e il Sole 24 Ore. Il presidente e ad di Rcs, Urbano Cairo, nega di essersi occupato del dossier e di voler acquisire il gruppo editoriale rispondendo alle domande di un socio sull’argomento durante l’assemblea di Rcs.
“Del Sole – afferma Cairo – non mi sono mai occupato e non ho alcun tipo di coinvolgimento da questo punto di vista”.

“Spagna strategica per il Gruppo, non vendiamo”

Per comprare le attività spagnole di Rcs, tra cui i quotidiani Marca e Il Mundo, Urbano Cairo non è mai stato avvicinato da nessuno.
“Non mi ha avvicinato nessuno nella maniera più assoluta, la Spagna per noi è una componente importante perché il Paese cresce più dell’Italia, c’è un’attività online molto forte e lì la pubblicità online rappresenta già 50% del totale. Quindi per noi è assolutamente strategica”, afferma il presidente e ad del gruppo editoriale a margine dell’assemblea, dove era presente anche Diego Della Valle.
Tra l’altro, la Spagna, con El Mundo e Marca, “comincia ad avere un andamento interessante e quindi mai abbiamo pensato di venderla. Quando tre anni fa – racconta – mi avvicinò un’azienda importante per comprarla, scherzando dissi che ‘non avevano i soldi’, per dire che non la vendo proprio”. (adnkronos)

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