Il ministro Marco Minniti: “La legge per questi casi esiste ed è già stata utilizzata”

Blitz fascista al Gruppo Espresso: 9 denunciati

Il blitz dei militanti di Forza Nuova davanti alle redazioni de la Repubblica e de L’Espresso a Roma

Il blitz dei militanti di Forza Nuova davanti alle redazioni de la Repubblica e de L’Espresso a Roma

ROMA – Materiale documentale “di particolare interesse investigativo all’esame degli uomini dell’antiterrorismo”, nonché bandiere del partito politico greco Alba Dorata, croci celtiche, un busto di Mussolini, immagini di Hitler. È quanto sequestrato dagli investigatori della Polizia di Stato di Roma nel corso delle perquisizioni condotte a carico di persone vicine al movimento Forza Nuova e ritenute coinvolte nel blitz di ieri pomeriggio ad opera di 12 militanti nel cortile della sede del quotidiano la Repubblica e del settimanale L’Espresso, in via Cristoforo Colombo, a Roma.
Finora sono 9 le persone identificate con certezza dagli investigatori tra i partecipanti al blitz, dove il gruppo – tutti incappucciati e con il volto coperto da maschere di colore bianco – una volta oltrepassato il cancello di ingresso ha acceso fumogeni colorati ed ha esposto uno striscione riportante la frase “Boicotta l’Espresso la Repubblica”. Contestualmente i militanti hanno sventolato bandiere con il simbolo di “Forza Nuova” e con un megafono hanno scandito slogan inneggiando alla liberazione di “Giuliano, Consuelo e Simone” (da intendersi per Giuliano Castellino, Consuelo Benedetti e Simone Pomponi, tutti appartenenti a Forza Nuova ed attualmente agli arresti domiciliari).
L’azione ha avuto la durata di tre minuti circa ed è stata ripresa in tutte le fasi dalle numerose telecamere di cui è provvista la sede del giornale. La Questura precisa in una nota stampa che i contestatori si sono allontanati senza arrecare danni a cose e persone e senza mai avvicinarsi alle porte dei locali della redazione che comunque nel frattempo erano state bloccate.
blitz la Repubblica 2Subito era stato fermato da personale della Polizia di Stato in servizio nella zona un noto militante di Forza Nuova prima che si allontanasse, mentre la Digos ha poi individuato altri due componenti del gruppo, fra i quali una donna. I tre ieri sera sono stati sottoposti a perquisizione locale e personale; inoltre sempre ieri sera è stata perquisita la sede del movimento Forza Nuova, in via Taranto.
Contestualmente, attraverso una meticolosa visione dei filmati a disposizione ricavati dalle telecamere della zona, non solo quindi quelle del giornale, è stata avviata dagli investigatori una specifica attività finalizzata ad identificare gli altri responsabili dei blitz e così sono state riconosciute ed identificate altre 6 persone, tutte note come appartenenti a movimento, e anche loro questa mattina sono state sottoposte a perquisizione personale e locale. La maggior parte di queste persone sono anche noti tifosi ultras della Lazio, alcuni già sottoposti a Daspo. E tra il materia sequestrato ci sono appunto bandiere del partito politico greco Alba Dorata, croci celtiche, un busto di Mussolini, immagini di Hitler, oltre ad altro materiale che viene ora attentamente vagliato dall’Antiterrorismo.
Dei fatti è stata subito informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma e tutti i 9 soggetti individuati come partecipanti al blitz e poi perquisiti sono stati deferiti per i reati di violenza privata, minaccia, accensioni ed esplosioni pericolose, manifestazione non autorizzata e travisamento.
Sono in corso ulteriori indagini da parte della Digos di Roma mirate all’identificazione degli altri che erano componentid el gruppo entratio in azione ieri pomeriggio. Tutti gli indagati verranno sottoposti a Daspo.
“A Como la risposta dello Stato è arrivata, questa mattina ci sono state delle perquisizioni a carico delle persone che hanno partecipato al blitz del 28 novembre scorso (in una organizzazione non governativa, ndr). Arriverà anche una risposta a Roma (sul caso del blitz di ieri dei militanti di Forza Nuova nella sede di Repubblica, ndr) e arriveranno altre risposte”,  ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, intervenendo alla fiera “Più libri, più liberi”, nell’ambito di una intervista realizzata dal giornalista Marco Damilano.

Marco Minniti

Marco Minniti (Foto Giornalistitalia.it)

Il ministro ha, poi, sottolineato che “ci deve essere un’azione molto attenta da parte delle forze di polizia e della magistratura per arrivare ad un esito che sia fondato”. Minniti ha anche sottolineato che “la legge per questi casi esiste ed è già stata utilizzata: ci sono le leggi Scelba e Mancino. Possono essere nuovamente utilizzate. L’importante – ha concluso Minniti – è fare le indagini e arrivare a delle risposte utilizzando gli strumenti della democrazia”.
Dal canto suo, il capo della polizia, Franco Gabrielli, ritiene “molto grave la piazzata” di ieri. “Queste cose – ha aggiunto – vanno condannate senza se e senza ma, sia che riguardano testate riconducibili alla destra, sia che si tratti di testate che fanno riferimento alla sinistra o al centro. Come polizia noi ci saremo con gli strumenti che ci sono stati attribuiti dalla legge, ma è anche importante sensibilizzare su questo tema, spiegando che queste cose non devono essere sottaciute né sottovalutate, anche quelle meno significative. Non lo dico perché questo fatto ha riguardato un gruppo editoriale importante, ma perché tutte le volte che si mette in discussione la possibilità che la stampa sia libera e sia espressione di qualsiasi opinione c’è un interrogativo per tutti e su queste vicende non credo che si debba mai fare delle distinzioni”.
“Credo – ha concluso il capo della polizia – che ogni volta che si attenti al diritto di informare si attenta ad un pezzo della democrazia del Paese. Ieri abbiamo avuto un importantissimo incontro con i rappresentanti della Fnsi e dell’Odg a seguito di una specifica indicazione del ministro Minniti e abbiamo stabilito delle modalità affinché questi fenomeni non siano sottaciuti. Ogni volta che un giornalista viene fatto oggetto di una minaccia o di una limitazione nel suo lavoro è un tema che deve riguardare l’intera società”. (agi)
FNSIA tal proposito, la Federazione nazionale della Stampa italiana, che nella giornata di ieri si è recata nelle redazioni de la Repubblica e de L’Espresso insieme con Ordine dei giornalisti ha chiesto al ministero dell’Interno di convocare per la prossima settimana il Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sulle minacce ai giornalisti. La riunione servirà a focalizzare l’attenzione sulle intimidazioni ai cronisti provenienti da gruppi neonazisti e neofascisti, in particolare dopo il sit-in di militanti di Forza Nuova, a volto coperto, davanti alle redazioni di Repubblica ed Espresso.
Ferme restando le iniziative pubbliche che si potranno promuovere d’intesa con i Cdr, la Fnsi invita a riprendere le inchieste e gli argomenti trattati negli articoli che hanno scatenato la reazione dei militanti di Forza Nuova. A giudizio della Fnsi, “accendere i riflettori su temi di interesse generale su cui i nuovi fascismi vorrebbero imporre la censura, ricorrendo ad atti di intimidazione e violenza, è il modo più efficace per contrastare questo fenomeno”.
E lunedì 11 dicembre, alle ore 15.30, anche Fnsi e Odg parteciperanno al presidio, davanti alle redazioni dei due giornali, “con i colleghi vittime del blitz di Forza Nuova e contro ogni tentativo da parte delle formazioni neonaziste e neofasciste di intimidire i giornalisti”. (giornalistitalia.it)

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