Squilibrio tra contributi e prestazioni di oltre 90 milioni di euro. Un tetto ai prestiti

Bilancio sempre più rosso: l’Inpgi taglia i mutui

Andrea Camporese

Andrea Camporese

Franco Siddi

Franco Siddi

ROMA – Il Consiglio di Amministrazione dell’Inpgi ha deciso di sospendere temporaneamente, per l’anno 2015, la concessione di mutui ipotecari, mantenendo in essere il servizio di erogazione dei prestiti nella misura massima di 5 milioni di euro, associata ad un tetto di erogazione per singola richiesta di 30 mila euro restituibili in un arco temporale fino a sette anni.
La decisione, assunta nella seduta di oggi, deriva dalla “necessità di avere a disposizione maggiore liquidità alla luce di un bilancio 2014 dal quale emerge uno squilibrio tra contributi e prestazioni di oltre 90 milioni di euro, al quale si è fatto fronte attraverso il rendimento del patrimonio”.
Il Cda, presieduto da Andrea Camporese alla presenza del rappresentante della Fnsi, Franco Siddi, ha ritenuto “prevalente l’interesse collettivo rispetto ad un utile servizio fornito ai colleghi”. Allo stesso tempo l’Istituto assicura di essere “attivamente impegnato alla definizione e diffusione di convenzioni con il sistema bancario che possano mettere a disposizioni degli iscritti condizioni di mutuo di particolare favore in un mercato che registra tassi al minimo storico”.
Una decisione improvvisa ed altamente penalizzante per i giornalisti italiani, quella del taglio dei mutui casa, che costituisce un grave campanello d’allarme per l’istituto costretto, inoltre, a disinvestire circa 100 milioni di euro di fondi per recuperare plusvalenze.
Sempre oggi, il Consiglio di amministrazione dell’Inpgi, recependo una nota dei Ministeri vigilanti datata 6 febbraio 2015, ha definitivamente perfezionato e reso, quindi, operativa la delibera 76/2014 con la quale, nello scorso mese di dicembre, veniva concesso un finanziamento al Fondo integrativo contrattuale “ex fissa”, non più in grado di garantire la regolare liquidazione della prestazione a causa della forte crisi del settore editoriale.
Come già riferito da “Giornalisti Italia”, grazie a tale provvedimento sarà, quindi, possibile – già nel prossimo mese di marzo – liquidare un acconto lordo di 10.000 euro a tutti i giornalisti che hanno maturato il diritto e chiesto la liquidazione della cosiddetta “ex fissa” alla data del 31 luglio 2014. Il capitale residuo sarà rateizzato secondo un piano di ammortamento – che partirà entro il 2015 e avrà una durata media di 12 anni – stilato sulla base di elementi quali: anzianità di iscrizione al fondo, ammontare della prestazione e età del giornalista.
Tutti coloro che non hanno presentato la domanda di pensione e, quindi, di liquidazione della quota del Fondo alla data del 31 luglio 2014, saranno ammessi – al momento della domanda di pensione – ad un piano di rateizzo, anche in questo caso determinato da: anzianità di iscrizione al fondo, ammontare della prestazione e età del giornalista.

I commenti sono chiusi.