Accordo quadro con il Mise: 82 milioni di euro per completare il Piano nel 2018

Banda ultra larga, la Sardegna accelera

La conferenza stampa del presidente e degli assessori della Regione Sardegna

Il presidente Francesco Pigliaru (al centro) e gli assessori della Regione Sardegna

CAGLIARI – Un altro passo fondamentale nel percorso di sviluppo della banda ultra larga in Sardegna. Il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru e gli assessori Filippo Spanu e Cristiano Erriu hanno, infatti, illustrato nel corso di una conferenza stampa il contenuto dell’Accordo quadro con il Ministero dello Sviluppo economico che prevede nuovi interventi per assicurare ai territori nuovi servizi di connettività.

Connessione digitale, investimento cruciale

“Le connessioni sono fondamentali, e noi stiamo puntando molto per connettere la Sardegna verso l’esterno e al suo interno”, ha esordito Francesco Pigliaru. “La connessione digitale è un investimento cruciale per accendere l’entusiasmo dei nostri giovani e per smuovere l’economia. Avere connessioni veloci nelle scuole, dove stiamo facendo enormi investimenti, fa parte di una visione di legislatura. Avere la rete nelle aziende, e in particolare in quelle agricole, è fondamentale per esprimere il nostro potenziale, come ci ha dimostrato in questi giorni Vinitaly. L’investimento è stato fatto. Ora lo rinforziamo prevedendo da subito la selezione del gestore e non lasciando i comuni soli di fronte alle difficoltà della burocrazia”.

Un fondamentale Piano di sviluppo

Di vero Piano di sviluppo ha parlato l’assessore Filippo Spanu: “Siamo in linea con gli obiettivi della strategia nazionale per la diffusione della banda ultra larga. Interveniamo, con ingenti risorse e in anticipo rispetto alle altre regioni, nelle aree con debolezze strutturali per garantire a tutti i cittadini uguali diritti e parità di accesso ai nuovi di servizi di connettività. È un investimento sul futuro dei piccoli comuni, un lavoro di semina che nel tempo produrrà sicuramente frutti. Gli indicatori statistici ci dicono che il digital divide è un grave limite che condiziona lo sviluppo economico e sociale. In 20 comuni è possibile in tempi brevissimi rendere operativi i servizi di connettività assicurati dalle nuove reti in fibra ottica. Su questo punto c’è un preciso impegno del Mise che attraverso Infratel metterà in campo tutte le attività necessarie. Gli operatori privati che vogliono intervenire possono già rispondere all’avviso pubblicato sul sito della società in house del Ministero”, dichiara Filippo Spanu, titolare dell’assessorato degli Affari Generali al quale è affidata la regia del progetto.

I vantaggi per le zone interne 

Banda ultralargaI vantaggi per le zone interne sono stati evidenziati dall’assessore Cristiano Erriu: “L’attivazione di queste decine e decine di cantieri comporta un grande impegno e la sinergia di tutte le forze e gli enti impegnati nel progetto. La banda ultra larga aiuta a contrastare lo spopolamento e favorire alcuni processi virtuosi a vantaggio delle zone interne. Sarà garantita una migliore fruizione del diritto di cittadinanza attraverso servizi più efficienti. La seconda opportunità invece riguarda lo sviluppo economico: pensiamo non solo alle attività tradizionalmente legate alla tecnologia ma anche ai settori dell’agricoltura e dell’artigianato, che ricaveranno tangibili benefici”.
Il progetto interessa anche gli assessorati dell’Agricoltura e della Programmazione. Pier Luigi Caria sottolinea la grande opportunità di sviluppo per le aree rurali, utile per valorizzare e raggiungere un’agricoltura di precisione che migliori la produttività delle imprese. L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, rileva come il piano per sviluppo della banda ultra larga sia un altro importante ambito in cui si è concretamente realizzato il modello della programmazione unitaria delle risorse, uno dei fondamenti delle politiche della Giunta guidata da Francesco Pigliaru.

La copertura nelle “aree bianche”

L’intervento prevede in particolare il completamento della copertura nelle cosiddette aree bianche in cui gli operatori privati non hanno interesse ad intervenire. In queste aree la Regione realizza, con proprie risorse, le infrastrutture necessarie a garantire i servizi di connettività ad alta velocità. L’investimento, con finanziamenti Fesr (66 milioni di euro) e Feasr (16 milioni), ammonta a circa 82 milioni di euro per rispondere al fabbisogno di 221.890 persone e 191.109 unità immobiliari.
Anche in questa nuova fase il soggetto attuatore degli interventi sarà Infratel, società in house del Ministero dello Sviluppo economico. Nella convenzione viene previsto che il Mise effettui, attraverso Infratel, le attività operative per la gestione provvisoria e la cessione in uso agli operatori privati interessati delle infrastrutture di proprietà regionale che verranno realizzate. In linea con la strategia nazionale per lo sviluppo della banda ultra larga saranno assicurate connessioni ad almeno 100 Mbps agli edifici pubblici (scuole e ospedali in particolare), alla aree di maggior interesse economico e alle principali località turistiche.

Sono 77 i Comuni coinvolti 

regione-sardegnaI comuni coinvolti sono complessivamente 77. In questo quadro sono compresi i centri non inclusi nell’intervento di infrastrutturazione in corso dal 2016 e quelli in cui è necessario migliorare la copertura. Tra i comuni in cui verrà realizzata la nuova infrastruttura ci sono Arbus, Arzachena, Bosa, Budoni, Cabras, Carloforte, Castelsardo, Dolianova, Domusnovas, Dorgali, Gonnosfanadiga, Guspini, Ittiri, La Maddalena, Maracalagonis, Mogoro, Muravera, Oliena, Orosei, Ossi, Ploaghe, San Gavino Monreale, San Giovanni Suergiu, Sanluri, Santa Teresa Gallura, Sant’Antioco, Serramanna, Siniscola, Tortolì, Valledoria, Villacidro, Villasor. Altro dato di particolare rilevanza è che il piano per lo sviluppo della banda ultra larga genera effetti positivi per le imprese sarde impegnate nei cantieri dislocati in tutto il territorio regionale. In ogni cantiere, mediamente, lavorano 4 operai. Il progetto è dunque in grado di creare occupazione e di produrre positive ripercussioni sull’economia dell’isola.

In 20 realtà reti già collaudate

Sono in una fase molto avanzata gli interventi avviati nel marzo del 2016 in 313 comuni delle aree rurali, con un investimento complessivo di 56 milioni di euro (fondi Feasr). In 20 comuni le opere sono state concluse ed è stata realizzata la nuova rete in fibra ottica che consentirà connessioni internet notevolmente più veloci rispetto all’attuale standard. Sono Sant’Andrea Frius (il primo comune a dare inizio ai lavori), Burcei, Esterzili, Goni, Guasila, Nuraminis, Ortacesus, Samatzai, Silius, Ussana, Perdaxius, Turri, Irgoli, Arzana, Talana, Triei, Gonnoscodina, Mogorella, Montresta e Bonnanaro In questi centri Infratel, per accorciare i tempi e venire incontro alle esigenze delle comunità, si è impegnata, d’intesa con la Regione, a svolgere tutte le attività necessarie per la gestione, in via provvisoria, delle infrastrutture e per la cessione in uso agli operatori di telecomunicazione ai fini dell’attivazione di contratti di abbonamento da parte di cittadini e imprese.
Nel sito della società della società in house del ministero per lo Sviluppo economico è consultabile l’avviso rivolto agli operatori privati: http://www.infratelitalia.it/operatori/. In questo momento i cantieri aperti sono 60. (giornalistitalia.it)

 

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