Il Cdr: “Decisione sciagurata e irresponsabile che peserà sul destino dell’agenzia”

Askanews chiede il concordato preventivo

Luigi Abete

ROMA – Il Consiglio di Amministrazione di Askanews, che si è riunito ieri a Roma, in conformità a quanto deciso dall’assemblea dei soci, ha deliberato di richiedere l’ammissione della Società alla procedura di concordato preventivo “con riserva” ai sensi dell’art. 161, sesto comma del R.D. 267/1942; il relativo ricorso verrà depositato nei prossimi giorni dinanzi al Tribunale Ordinario di Roma.
“La decisione – spiega l’azienda – si è resa necessaria a causa di una prolungata situazione di squilibrio finanziario e patrimoniale derivante dal mancato riconoscimento, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del servizio reso da Askanews dal 1° ottobre 2017 al 15 agosto 2018, oltre che dal mancato perfezionamento della relativa transazione con l’amministrazione finalizzata a definire il giudizio in corso tra le parti”.
“Il mancato riconoscimento del corrispettivo per i suddetti servizi – spiega Askanews – ha infatti comportato, e continua a comportare, dei forti scompensi circa la liquidità della Società, portandone il patrimonio a livelli di criticità”.
A giudizio dell’editore “l’accesso al concordato con riserva rappresenta il percorso più efficace per porre in sicurezza e valorizzare il patrimonio della Società così da tutelare al meglio tutti i portatori di interessi, in particolar modo i creditori e i dipendenti di Askanews. La volontà di tutelare il futuro dell’azienda si inserisce in un contesto di profonda crisi del settore e conferma l’importanza di garantire il diritto all’informazione a tutti i cittadini, soprattutto attraverso il servizio svolto dalle agenzie di stampa”.
Durissima la reazione del Comitato di redazione di Askanews, che giudica la decisione del Cda di chiedere il concordato preventivo “una decisione sciagurata e irresponsabile, presa senza aver esplorato fino in fondo ogni possibile alternativa. Una scelta – denuncia il Cdr – che peserà sul destino dell’agenzia e che la espone a gravissimi rischi”. Una decisione che il Cdr ha già “condannato con fermezza, soprattutto nel momento in cui da articoli di stampa emerge che testate collegate allo stesso editore Luigi Abete lanciano nuove iniziative editoriali mentre i giornalisti di Askanews sono senza stipendio e sotto la minaccia di 27 esuberi”.
“Abete – incalza il Cdr – faccia l’imprenditore e non scarichi ancora una volta sui suoi lavoratori il rischio di impresa. L’azienda torni al tavolo con la volontà vera di aprire un dialogo serio con il Cdr e i giornalisti, che non hanno mai fatto mancare il senso di responsabilità di fronte alle difficoltà dell’azienda”. (giornalistitalia.it)

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