Vincitore, oltre alla storica e giornalista statunitense, lo scrittore Juan Octavio Prenz

Anne Applebaum: dopo il Pulitzer, il Premio Nonino

Anne Applebaum (foto da Facebook)

UDINE – Saranno consegnati domani, sabato 26 gennaio, i riconoscimenti della 43esima edizione del Premio Nonino, con una cerimonia nelle Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto, in provincia di Udine. Lo scrittore argentino Juan Octavio Prenz, 86enne nato da genitori istriani, è il vincitore del Premio internazionale Nonino 2019.
La storica, giornalista e saggista statunitense naturalizzata polacca Anne Applebaum, 54 anni, è la vincitrice del Premio Nonino 2019 ad “Un maestro del nostro tempo”.
Il Premio Nonino Risit d’Aur – Barbatella d’Oro 2019 va, invece, a Damijan Podversic, 51 anni, viticoltore friulano di minoranza slovena, che ha ridato vita alla Ribolla gialla, un antico vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia a bacca bianca.
I riconoscimenti del Premio Nonino sono stati scelti dalla giuria presieduta da Antonio Damasio e composta da Adonis, John Banville, Ulderico Bernardi, Peter Brook, Luca Cendali, Emmanuel Le Roy Ladurie, James Lovelock, Claudio Magris, Norman Manea ed Edgar Morin. Il Premio Nonio 2019 è dedicato agli scomparsi giurati V.S. Naipaul ed Ermanno Olmi.
Juan Octavio Prenz, “scrittore di assoluta originalità e felicemente appartato”, secondo la definizione di Claudio Magris, “unisce in un’opera inconfondibile la fantasia epica della grande letteratura latinoamericana e l’ombra misteriosa in cui si dissimulano i personaggi della grande letteratura mitteleuropea”.
È in uscita il prossimo 24 gennaio la raccolta di liriche “Figure di Prua” per La Nave di Teseo, prima traduzione italiana. In italiano sono stati tradotti i suoi romanzi “Favola di Innocenzo Onesto, il decapitato” (Marsilio), “Solo gli alberi hanno radici” (La Nave di Teseo) ed è in uscita in questi giorni il romanzo “Il signor Kreck”, sempre con la casa editrice La Nave di Teseo.
Anne Applebaum, a giudizio della giuria del Premio Nonino, è “una delle più grandi testimoni morali del nostro tempo, e una fra i più importanti intellettuali pubblici internazionali”. È una storica e giornalista, il cui lavoro sulla storia dei totalitarismi nel XX secolo e sulla rinascita del nazionalismo e del populismo nel XXI, è della massima importanza. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti accademici. Il suo libro “Gulag. Storia dei campi di concentramento sovietici” (Mondadori) le è valso il Premio Pulitzer e la candidatura per il National Book Award.
Editorialista de “The Washington Post” e professoressa di Practice alla London School of Economics, è autrice anche del saggio “La Cortina di Ferro. La disfatta dell’Europa dell’Est” (Mondadori). Nel 2017 ha pubblicato “Red Famine: Stalin’s war on Ukraine” la cui traduzione italiana verrà pubblicata in maggio 2019 dalla casa editrice Mondadori.
Damijan Podversic è stato, infine, premiato “per aver dato appassionato impulso alla coltivazione della Ribolla gialla, antico vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia, e avviato l’iter per il recupero di terreni vocati alla viticoltura e abbandonati dal 1940 sul Monte Calvario nella provincia di Gorizia”.
Il suo lavoro, spiega la giuria, “rappresenta simbolicamente una straordinaria occasione di ricerca e una delle espressioni più genuine del mondo vitivinicolo regionale”.
L’assegnazione del premio è “un appassionato appello ai vignaioli della Regione con l’auspicio che accelerino l’accordo sulle regole del disciplinare di produzione della Ribolla gialla, da presentare al Ministero competente, per ottenere al più presto la Doc che ne garantisca la produzione esclusivamente per il territorio del Friuli Venezia Giulia”. (adnkronos)

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