La replica del direttore condannato per estorsione ai danni di una collaboratrice

Anicito: “Io alla gogna perché competitor”

Vincenzo Anicito

Vincenzo Anicito

La Gazzetta RossazzurraPATERNO’ (Catania) – Il tourbillon mediatico che recentemente si è abbattuto su di me è sicuramente un macigno che spezzerebbe qualsiasi schiena, anche quella di chi, ha sempre lottato per la legalità, per la correttezza e il miglioramento culturale della nostra terra.
Tutto nasce dalla presenza di un periodico locale, nato così per gioco, ma ben presto trovatosi al centro dell’attenzione per contenuti, serietà e qualità editoriale, mille anni luce distante, da quello che l’informazione aveva propinato fino a quel momento.
Il piccolo giornale, cresceva, cresceva e con rispetto ed educazione ha raggiunto delle tappe importanti, soprattutto a livello commerciale. Ma come tutte le cose belle di questa terra, c’è sempre qualcuno pronto a soffocarle, a far valere la legge del più forte, sia con le buone, che con le cattive e con tutti i mezzi possibili ed immaginabili a propria disposizione.
Il sottoscritto è, e resta una persona perbene, un operatore dell’informazione lontano da quelle logiche di soprusi che caratterizzano altri potenti gestori dell’informazione, pronti a far abbattere la propria scure sul malcapitato di turno.
Non entro nel merito della vicenda, anche se sono tanti i lati oscuri e di sorpresa di questa grottesca situazione, perché sono fiducioso nell’operato di quella giustizia, che ho sempre decantato e di cui sono sempre stato un sostenitore, ma una cosa è certa, non sono un estortore, anzi tutt’altro, perché mi sono contraddistinto per generosità e correttezza, anche nei momenti più difficili.
Ne approfitto di queste poche righe, per autosospendermi quale membro dell’associazione “Il Pungolo”, del quale comunque non occupavo nessuna carica, ed invito i miei colleghi ed amici a non mollare mai, a non lasciarsi intimorire da chiunque ed a perseguire con dedizione il ruolo di operatori dell’informazione con la grinta e la passione che ha contraddistinto sempre il sottoscritto.
Naturalmente concludo, che ricorrerò in tutte le sedi legali e amministrative per far riemergere la verità e soprattutto la correttezza, di chi è stato messo in pasto all’opinione pubblica, soltanto perché competitor nel territorio e non per altro!

Vincenzo Anicito
(Direttore de La Gazzetta Rossazzurra)

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