La Consulta bacchetta giornali e giornalisti: verificate le fonti e pubblicate le rettifiche

Anche a San Marino pascolano le bufale

bufaleSan MarinoSAN MARINO – In seguito alla diffusione della notizia falsa dell’arresto, mai avvenuto, di un calciatore nell’ambito della inchiesta cosiddetta sul “Calcio scommesse” – diffusione da parte del sito Giornalesm.com, poi ripresa dal sito della San Marino Rtv – il Consiglio Direttivo della Consulta per l’Informazione, presieduto da Luca Pelliccioni, «stigmatizza l’accaduto e intende richiamare l’attenzione di tutti i media sulla necessità di verifica delle fonti, in particolare quando ci si trovi a trattare notizie di tale delicatezza».
La Consulta per l’Informazioe ricorda, infatti, che «spetta al giornalista, come previsto dal Codice Deontologico già adottato dalla Consulta, verificare le notizie che vengono pubblicate: “L’Operatore dell’Informazione – cita il Codice – deve sempre verificare le informazioni ottenute dalle sue fonti, per accertarne l’attendibilità e per controllare l’origine di quanto viene diffuso all’opinione pubblica, salvaguardando sempre la verità sostanziale dei fatti”».
L’Operatore dell’informazione, tra l’altro, «non può giustificarsi addossando impropriamente la responsabilità propria alla sua fonte», considerato anche che “l’Operatore dell’informazione è tenuto ad osservare il segreto professionale, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario e confidenziale delle sue fonti”.
«Per quanto riguarda le modalità della smentita, soprattutto nel caso di una notizia così rilevante, questa deve avere – ricorda il Direttivo della Consulta – il medesimo rilievo della notizia non vera. Rilievo che, correttamente, la San Marino Rtv ha dato, inserendo la smentita nel titolo dell’articolo. Non così Giornalesm.com che – conclude la Consulta – si è limitato a sostituire il titolo, senza dare alcuna evidenza alla smentita se non riportandola nel testo dell’articolo, e senza rimarcare il fatto che la notizia precedentemente pubblicata non era veritiera». Il Consiglio Direttivo della Consulta per l’Informazione richiama, pertanto, tutti gli operatori dell’informazione “ad una condotta rispettosa delle regole, della professione e dei lettori”. (giornalistitalia.it)

 

I commenti sono chiusi.