Nel webmagazine del Cnr il primo “scatto” di un buco nero e l’imaging in medicina

Almanacco della scienza: Sua maestà, la fotografia

La prima “foto” di un buco nero (sull’Almanacco della Scienza tutti i particolari)

ROMA – Sarà scontata, ma la frase “un’immagine vale più di mille parole” mantiene e rafforza la sua validità. Nella società multimediale odierna, tra new media e hi tech, si sta anzi generando una sorta di sinestesia, di mescolanza tra forme di comunicazione diverse come lo scritto, l’audio e il visuale. Per sottolineare l’importanza della fotografia gli scienziati del Cnr hanno deciso di dedicare il Focus monografico dell’Almanacco della Scienza di dicembre proprio alla capacità di rendere immortale un’immagine.
«Dal lontano 1839, – spiegano i ricercatori del Cnr – anno della concessione del brevetto al procedimento fotografico di Daguerre, a oggi, la tecnica fotografica ha subito una trasformazione enorme, basti pensare a quanto utilizziamo il telefonino per immortalare pezzi della nostra vita quotidiana o per ritrarci nei selfie. Ma la fotografia resta anche una forma di arte e di informazione fondamentale». E non solo: è di estrema utilità nella ricerca scientifica, come ci aiutano a ricordare e capire le nobili menti del Consiglio nazionale delle ricerche.
Il Focus parte con un intervento del presidente Massimo Inguscio, che anticipa il volume di Cnr edizioni in prossima uscita che illustra – tramite immagini e testi – le attività di ricerca e diplomazia scientifica condotte dall’Ente nell’area negli ultimi anni.
L’importanza della fotografia come strumento di indagine e documentazione scientifica è poi affrontato con Edoardo Boncinelli, già ricercatore dell’Istituto di genetica e biofisica e autore di un volume sul tema, con Luciano Anselmo dell’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione “Alessandro Faedo”, che ricorda la clamorosa prima immagine di un buco nero, realizzata quest’anno, e con Ezio Maria Ferdeghini dell’Istituto di fisiologia clinica, che si sofferma invece sull’uso dell’imaging in campo medico.
Due articoli focalizzano con ottiche diverse, è il caso di dire, le problematiche ambientali: i problemi causati dal traffico navale nella Laguna centrale di Venezia, immortalato dagli scatti di Gianni Berengo Gardin, di cui parla Luca Zaggia dell’Istituto di geoscienze e georisorse; gli incendi che hanno colpito la foresta amazzonica, sui quali hanno richiamato l’attenzione tante foto circolate sui media, in rete e sui social (non sempre del tutto autentiche), su cui si sofferma Giorgio Matteucci, direttore dell’Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo. Sempre a proposito di “verità” fotografica, le opportunità di post produzione offerte dall’avvento del digitale sono oggetto dell’intervento del fotografo Massimo Guerra dell’Istituto di ingegneria del mare.
Se una moda fotografica è quella dei selfie, l’altra è quella di immortalare il proprio piatto quando si è al ristorante, specie se si tratta di alimenti particolari: parliamo perciò di novel food con Graziella Chini Zittelli dell’Istituto per lo studio degli ecosistemi, Mauro Rossi dell’Istituto di scienze dell’alimentazione e Francesco Loreto, direttore del Dipartimento di scienze bio-agroalimentari. Infine, a commentare alcune delle immagini di un altro volume che raccoglie foto realizzate da colleghi del Cnr ,“Riscattiamo la scienza”, sono Costanza Miliani dell’Istituto di scienze e tecnologie molecolari, Marco Grasso dell’Istituto per i processi chimico-fisici e Simone Battiston dell’Istituto per l’energetica e le interfasi.
La fotografia è protagonista in vario modo anche nella rubrica Altra ricerca, in cui si parla della mostra “Carpe Sidera. La meraviglia del cielo sulla bellezza di Roma” e del convegno dell’Associazione italiana di sociologia dall’indicativo titolo “Tra visibile e invisibile”. E di alcuni libri che trovate nelle Recensioni come “Marte bianco” di Marco Buttu e “Ghiaccio” di Marco Tedesco e Alberto Flores d’Arcais, che raccontano per parole e immagini il fascino polare, “La tecnologia che siamo” di Francesco Parisi e “Musei e media digitali” di Nicolette Mandarano, in cui torna il tema dell’immagine. Che è poi protagonista assoluta, anche se in forma diversa, dei Video del mese. Per quanto riguarda il Faccia a faccia, pensando anche alle fotografie che i viaggi nello spazio ci hanno regalato, tra le ultime il “selfie” di Luca Parmitano, la redazione dell’Almanacco della scienza ha incontrato il primo astronauta italiano, Franco Malerba. (giornalistitalia.it)

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