Il presidente Ricardo Franco Levi propone Palazzo Sormani con i fondi del Pnrr

Aie: “A Milano il Museo del Libro e dell’Editoria”

Palazzo Sormani a Milano

MILANO – «Palazzo Sormani di Milano potrebbe diventare la sede del Museo del Libro e dell’Editoria, nel quadro del grande progetto della Biblioteca europea di informazione e cultura finanziato con 101,574 milioni di euro dal Pnrr». La proposta arriva da Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione italiana editori (Aie).

Ricardo Franco Levi

«La nostra ipotesi di Palazzo Sormani – spiega Levi in un’intervista al Corriere della Sera – è legata alla grande opportunità della futura Biblioteca europea di informazione e cultura: i fondi ci sono, il progetto anche, quindi si farà. Non c’è alcun dubbio che la storia dell’editoria italiana passi, senza bisogno di fare nomi di singoli editori, attraverso Venezia, Torino, Firenze, Bologna, Bari, ovviamente Roma, ma anche Napoli, Palermo. In più c’è da aggiungere la ricca e continua fioritura di piccoli editori sparsi in tutto il Paese. Un Museo dovrà tenere conto di tutto questo: ma è indubbio che il grande centro dell’editoria italiana sia stato e sia ancora Milano, peraltro riconosciuta nel 2017 come Città Creativa Unesco per la letteratura. Il futuro traguardo della Biblioteca europea a Milano rafforza quella città come sede naturale di un futuro Museo del Libro e dell’Editoria, ovviamente con un indirizzo di narrazione e di ricostruzione di tutte le realtà nazionali».
«Nella Biblioteca europea – aggiunge Levi – confluirà certamente la grande biblioteca milanese di Palazzo Sormani nel centro della città che, come si sa, ospita per esempio il prezioso fondo stendhaliano e il fondo di Eugenio Montale. Nel cuore del palazzo c’è anche un bellissimo giardino, molto significativamente dedicato ad Alberto Mondadori».
«Credo – conclude il presidente dell’Aie – che sarebbe straordinario vedere il magnifico Palazzo Sormani dedicato a un Museo del Libro e dell’Editoria anche in un itinerario di continuità profondamente culturale del suo uso. La futura emigrazione dell’attuale biblioteca verso una realtà nuova, tutta da costruire e da ideare, è molto rilevante, ma lascerà un oggettivo vuoto a Palazzo Sormani». (adnkronos)

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