Eletto sei volte in Parlamento, il 22 gennaio prossimo avrebbe compiuto 80 anni

Addio Valerio Zanone, giornalista e leader liberale

Valerio Zanone

Valerio Zanone

ROMA – È morto a Roma, dopo una lunga malattia, Valerio Zanone, giornalista pubblicista e politico di primo piano dal 1970 al 1994: segretario e presidente del Partito Liberale Italiano, per cinque legislature deputato, per una senatore, tre volte ministro e sindaco di Torino, scelse di aderire prima all’Ulivo, poi alla Margherita.
Nato a Torino il 22 gennaio 1936, si era laureato in filosofia estetica con Luigi Pareyson all’Università di Torino. Dal 1970 al 1994 si è dedicato alla politica prima come consigliere regionale del Piemonte, poi come deputato alla Camera per cinque legislature: VII, VIII, IX, X, XI.
Dal 1976 al 1985 è stato segretario del Partito Liberale Italiano, di cui è poi stato presidente. È stato Ministro dell’Ecologia nel Governo Craxi I (1983-1986), Ministro dell’Industria nel Governo Craxi II (1986-1987), Ministro della Difesa nel Governo Goria e nel Governo De Mita (1987-1989).
È stato sindaco di Torino per un anno e mezzo, dal 30 luglio 1990 al 31 dicembre 1991. Nel novembre 1992 ha ammesso la sua adesione alla loggia torinese “Augusta Taurinorum” del Grande Oriente d’Italia, segnando un progressivo allontanamento dalla politica di prima linea che, nel suo partito, era segnata dal coinvolgimento del suo “delfino” Renato Altissimo nello scandalo Enimont: ciò fino al giugno 1993 quando diede le dimissioni dalla carica di presidente del partito.
Dopo le dimissioni dal Pli ha dato vita a un movimento denominato Unione Liberaldemocratica di ispirazione liberal-democratica, vicino al centro-sinistra. Il piccolo movimento, presente soprattutto in Piemonte, in vista delle elezioni politiche del 1994 con il sistema maggioritario, si schierò con Mariotto Segni e il suo Patto di Rinascita Nazionale (detto poi Patto Segni) contestando la deriva berlusconiana di alcuni ex-liberali. Nella parte maggioritaria presentò propri candidati nella coalizione di centro del Patto per l’Italia, nella quota proporzionale corse all’interno delle liste del Patto Segni (che presentava nel simbolo anche la scritta “Liberaldemocratici”).
Nel febbraio 1995, nel corso dei lavori del 2º Congresso della Federazione dei Liberali, Zanone fa confluire l’Unione Liberaldemocratica nella Fdl di cui viene nominato presidente. Nel giugno 1995 prese parte insieme al segretario Fdl alla fondazione della coalizione dell’Ulivo.
A partire dal 2001, pur restando presidente della Federazione dei Liberali Italiani, è entrato a far parte dell’Assemblea Federale de La Margherita. Nel novembre 2004 ha dato vita all’Associazione per la Democrazia Liberale, un’associazione politica che intende organizzare i liberali sparsi nei vari partiti del centro-sinistra in modo da contribuire “con iniziative di segno schiettamente liberale al progetto dell’alternativa riformista”, staccandosi dalla Fdl e aderendo alla Margherita.
Nel 2006 venne eletto al Senato della Repubblica, nella lista della Margherita per la regione Lombardia, in seguito assumendo l’incarico di vice presidente della 4ª Commissione permanente (Difesa). Nel maggio 2010 ha annunciato la sua adesione a Alleanza per l’Italia di Francesco Rutelli, tramite la promozione e costituzione del Comitato Liberale di Alleanza per l’Italia.
Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine del Piemonte dal 29 settembre 1966, nella seconda metà degli anni Novanta si è occupato di attività giornalistica e culturale e di studi sul liberalismo (L’età liberale, Rizzoli 1997). Ha collaborato alla stesura di una storia dei liberali italiani dall’Unità ad oggi. È stato presidente della Fondazione Luigi Einaudi di Roma per studi di economia e politica.

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