Aveva 74 anni. Inviato di politica era il “collegamento” tra il Pci e il mondo cattolico

Addio Raffaele Capitani, storico cronista de l’Unità

Raffaele Capitani

MODENA – «“Su questo, però, sentiamo prima cosa ne pensa Capitani…”. Redazione de l’Unità di Bologna, anni Ottanta: quando nella mansarda di Palazzo Marescotti, in via Barberia 4, risuonava questa frase (e risuonava spesso) voleva dire che c’era una notizia “curiale” da valutare e interpretare con molta attenzione.

Il cardinale Matteo Zuppi

E Raffaele Capitani era il giornalista di politica che più di tutti ci capiva di Curia in una città dove i vescovi – da quel monumento alla pace e al dialogo che fu il cardinale Giacomo Lercaro per arrivare all’attuale Matteo Zuppi – hanno sempre contato moltissimo non solo nella cura delle anime ma anche nel “suggerire” la direzione da prendere alla città di Dozza, poi di Fanti, di Zangheri, di Imbeni… Insomma, a quei tempi, non era facile “prendere le misure” alla pur breve distanza che separa la curia arcivescovile di via Altabella nella cattedrale di San Pietro a Palazzo d’Accursio in piazza Maggiore».
Onide Donati ricorda, così, su “Strisciarossa” il collega Raffaele Capitani, 74 anni, scomparso martedì nella sua casa di Modena.
Nato l’11 novembre 1947, Raffaele Capitani era giornalista professionista iscritto all’Ordine dell’Emilia Romagna dal 12 maggio 1975. Aveva cominciato a lavorare nella redazione di Modena de l’Unità della quale, nel 1972, aveva assunto le redini, per poi approdare alla redazione centrale di Roma rimanendovi fino alla chiusura del 2000.
Donati evidenzia che Raffaele Capitani «fu di fatto “anello di collegamento” tra il Pci e il mondo cattolico, “investì” su Prodi ben prima che diventasse capo della coalizione di centrosinistra e lo seguì in moltissime occasioni. Coprì spesso i turni a Botteghe Oscure per resocontare i Comitati centrali del Pci, fece parte delle “squadre” dei redattori che seguivano i congressi e le feste nazionali de l’Unità. Come inviato ha seguito innumerevoli avvenimenti. Insomma, incarichi tra i più delicati per quei tempi che Raffaele ha sempre svolto senza sbavature, senza mai scrivere una parola fuori posto, sempre disponibile quando risuonava la frase “su questo, però, sentiamo prima cosa ne pensa Capitani…».
Raffaele Capitani, vedovo da cinque anni, lascia i figli Giuliano e Marcella. I funerali in forma civile si svolgeranno oggi, giovedì 30 giugno, alle ore 14,30 partendo dalle camere ardenti del Policlinico di Modena, per giungere alle ore 15 nell’abitazione di viale della Resistenza 33, a Modena. (giornalistitalia.it)

 

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