Già presidente dell’Ast e del Gruppo Cronisti. Il commosso ricordo di Sandro Bennucci

Addio Pino Rea, appassionato cronista toscano

Pino Rea

FIRENZE – Con profondo dolore, il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana annunciano la morte di Pino Rea, 76 anni, grande collega, già presidente dell’Ast e del Gruppo cronisti, e si stringono alla moglie e alle figlie in un affettuosissimo abbraccio.
Nato il 16 maggio 1944, giornalista professionista iscritto all’Ordine della Toscana dal 26 giugno 1980, Giuseppe Rea era uno dei cronisti più capaci e stimati, protagonista di battaglie sindacali soprattutto per i diritti dei giornalisti in prima linea e dei meno tutelati.
Originario di Napoli, Pino Rea esordì nel giornalismo da giovanissimo. Nel 1975, a Firenze, fu redattore del quotidiano Il Nuovo e, subito dopo quella esperienza, diventò il primo corrispondente dalla Toscana del quotidiano la Repubblica, passando poi a Paese Sera e quindi all’Agenzia Ansa, dove ha svolto gran parte della carriera.
Corrispondente anche del quotidiano Il Giorno, grande appassionato di musica e teatro, Rea è stato uno dei cronisti di giudiziaria di punta negli anni delle inchieste sul “mostro” di Firenze e sulle stragi mafiose del 1993, tra cui quella di via dei Georgofili che seguì per l’Ansa con uno scrupolo ed una professionalità che gli assicurarono il rispetto di investigatori e magistrati e l’ammirazione dei colleghi.
Forte e continuo, come detto, il suo impegno nel sindacato, dove, oltre ad essere stato presidente dell’Ast, fu componente della Commissione contratto della Fnsi e del Comitato di redazione dell’Ansa. Va ricordato il suo impulso all’Unione nazionale cronisti, al fianco di Guido Columba. Proprio in Toscana, e grazie a Pino, l’Unci ebbe uno dei gruppi di riferimento più attivi. Successivamente, Rea ricoprì la carica di consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti e si distinse fra i promotori di Lsdi (Libertà di stampa diritto all’informazione) e di Isf, Informazione senza frontiere. «Ci mancheranno – conclude Bennucci – il suo slancio e la sua voglia di essere sempre al fianco dei colleghi in difficoltà». (giornalistitalia.it)

Un commento

  1. Pietro Eremita

    La sua proficua conoscenza personale in Cnog lo ha distinto per capacità, intelligenza e moderazione.
    Lo compiango sinceramente.Condoglianze alla Sua famiglia.

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