ROMA – Il giornalista Pasquale Laurito, decano della stampa parlamentare e padre della “Velina rossa”, foglio di informazioni parlamentari sul mondo della sinistra nato nel 1978 in contrapposizione alla “Velina bianca” di Vittorio Orefice, è morto a Roma all’età di 97 anni.
Nato a Lungro, in provincia di Cosenza, il 15 maggio 1927, da famiglia arbëreshë (il padre Giosafat, medico e avvocato, era vicino a Anna Kuliscioff e Filippo Turati, la madre era Emma De Marchis), cattolico praticante, si era iscritto al Pci nel 1944 ed era diventato amico di Sandro Pertini. Aveva mosso i primi passi nel giornalismo nel 1946 seguendo da studente i lavori dell’Assemblea Costituente. Non era, infatti, ancora giornalista e aveva cominciato a lavorare entrando a Montecitorio con i biglietti d’ingresso per la tribuna della Camera dei deputati. I suoi articoli li vendeva a “Democrazia del lavoro”, il giornale dell’on. Enrico Molè che gli aveva aperto le porte del salotto di Maria Bellonci (sul quale scriverà il suo primo articolo per Paese Sera) trascorrendo le sue giornate nella galleria d’arte La Cupola e lavorando nel cinema come comparsa.
Assunto all’Ansa nel 1970, l’agenzia per la quale ha seguito per anni il Pci, con la Velina rossa ha criticato la costituzione di una lista unica del centro-sinistra e le correnti del Pd, il partito al quale si era iscritto ma aveva abbandonato il 10 novembre 2011 in segno di protesta contro l’annunciato appoggio al Governo Monti.
Particolarmente apprezzato tra i cronisti parlamentari, era stato recentemente insignito dal Quirinale del titolo di commendatore della Repubblica.
L’Associazione Stampa Parlamentare ha espresso «il più sentito e profondo cordoglio» per la scomparsa di Pasquale Laurito ricordando che «aveva iniziato la militanza comunista da giovanissimo, accanto agli operai delle miniere di salgemma. «Quell’esperienza – aveva recentemente ricordato – è stata la mia scuola di vita e anche il primo approccio al giornalismo, visto che pubblicavamo un foglio di notizie, che si chiamava “La riscossa”».
Fiero di aver preso la tessera del Partito Comunista a 17 anni e 8 mesi, non ancora 18enne, nella sua carriera ha raccontato le cronache politiche e parlamentari di quasi 80 anni di vita repubblicana, come giornalista di Paese Sera, del Globo e dell’Ansa.
«Alla fine degli anni ’70 – ricorda ancora la Stampa Parlamentare – aveva dato vita alla Velina rossa, foglio di notizie ufficiose nato per impulso di Tonino Tatò, il capo segreteria di Enrico Berlinguer, alternativa alla Velina bianca di Vittorio Orefice, che afferiva invece alla Dc. Pasquale Laurito, presenza assidua in sala stampa, è stato un maestro di giornalismo per generazioni di cronisti. Ai giovani raccomandava: “Tenete la schiena dritta, è la cosa più importante in questo mestiere”. L’Associazione Stampa parlamentare sarà sempre grata a Pasquale per il suo esempio e si impegna a preservare il suo ricordo e i suoi insegnamenti, e a tramandarli alle future generazioni di cronisti parlamentari».
I funerali di Pasquale Laurito si terranno a Roma domani, sabato 8 marzo, alle ore 15 nella chiesa di Santa Emerenziana. Alla famiglia di Pasquale Laurito il cordoglio del Direttore e della Redazione di Giornalisti Italia. (giornalistitalia.it)