Storica critica de l’Unità è stata un faro per generazioni di teatranti, studenti e giornalisti

Addio Maria Grazia Gregori, Signora del teatro

Maria Grazia Gregori

MILANO – Maria Grazia Gregori, storica critica teatrale del quotidiano “l’Unità”, è morta oggi a Milano. «È estremamente doloroso – ricorda il Teatro Stabile di Torino – dare l’addio a una figura così presente e partecipe della vita del teatro italiano».
Critica e studiosa di teatro, punto di riferimento per il mondo dell’organizzazione teatrale, “Mgg” si è spenta nella città dove aveva vissuto e lavorato a fianco dell’inseparabile marito Italo, con il quale era una presenza assidua non solo nei teatri, ma nei festival di tutta Italia.
«Amica dei più importanti esponenti della regia e della critica del secondo Novecento (da Giorgio Strehler a Luca Ronconi, da Roberto De Monticelli a Franco Quadri), insegnante inflessibile quanto appassionata alla Civica Scuola d’Arte Drammatica di Milano Paolo Grassi, ha saputo fino all’ultimo cogliere, nei suoi pezzi colti e pungenti, lo spirito del tempo, continuando a scrivere anche dopo che gli spazi sulla carta stampata si sono ridotti, attraverso delteatro.it
Il Teatro Stabile di Torino la ricorda «con affetto e stima, come si conviene a una grande Signora: il suo caschetto nero, il suo sguardo acuto e la sua battuta pronta ne hanno fatto un riferimento per generazioni di teatranti, così come di studenti o di giornalisti».
La Biennale di Venezia la ricorda con commozione quale «testimone costante e appassionata di tante edizioni della Biennale Teatro. A partire dagli anni fervidi di innovazioni di Luca Ronconi, poi quelli di Franco Quadri, con cui Maria Grazia Gregori ha condiviso un percorso umano e intellettuale, via via fino a tutti i festival che dal 1999 si sono succeduti annualmente».

Maria Grazia Gregori

Maria Grazia Gregori aveva esercitato la sua scrittura acuta nelle recensioni teatrali per l’Unità. «Non è mai riuscita – ricorda Rossella Battisti su TeatroeCritica – a rassegnarsi alla chiusura di quello che è stato il nostro giornale per tanti anni. Un dolore che nel giro di un lustro si era sommato alla scomparsa di Luca Ronconi nel 2015, a quella di Italo poco dopo e infine alla chiusura dei teatri per la pandemia. Ha fatto appena in tempo a chiudere l’infinito diario di memorie del suo regista d’elezione: Luca Ronconi. Prove di autobiografia, uscito poco prima dello scoppio del Covid all’inizio del 2019».
Impareggiabile esploratrice di scene, studiosa e pedagoga, è stata anche docente alla Scuola del Piccolo Teatro dedicando la sua vita all’arte della rappresentazione. È stata autrice di testi importanti – da “Il signore della scena” all’ultimo Luca Ronconi “Prove di autobiografia” e nel 2019 vincitrice del Premio Ubu Franco Quadri. (giornalistitalia.it)

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