Ha avuto il merito di scoprire Maradona in Argentina. Aveva 82 anni. Martedì i funerali

Addio Gianni Di Marzio, allenatore e giornalista

Gianni Di Marzio

PADOVA – Addio a Gianni Di Marzio, ex calciatore, allenatore, dirigente sportivo e giornalista pubblicista iscritto all’Ordine di Sicilia dal 8 settembre 1980. È morto a Padova e a darne notizia è stato il figlio Gianluca, giornalista di Sky: «E adesso potrai finalmente allenarlo il tuo caro amato Diego. Sei stato un grande papà, mi hai insegnato tutto e non sarò l’unico a non dimenticarti mai». Fu proprio Gianni Di Marzio a scoprire in Argentina un giovanissimo Diego Armando Maradona segnalandolo al presidente Corrado Ferlaino, ma l’operazione non fu subito possibile a causa della chiusura delle frontiere al mercato.

Gianni Di Marzio

Nato a Napoli l’8 gennaio 1940, Giovanni Di Marzio dopo una breve carriera da calciatore (è stato un mediano di talento costretto a lasciare il terreno di gioco per i troppi infortuni) ha avuto un’ottima carriera da allenatore: fu lui a portare il Catanzaro in serie A nel 1976, per poi passare l’anno successivo sulla panchina del Napoli, che guidò a una finale di Coppa Italia, persa contro l’Inter. Nel 1977, in Argentina, scoprì il giovanissimo Diego Armando Maradona e lo segnalò al presidente Corrado Ferlaino, ma l’operazione non fu possibile perché le frontiere erano chiuse. Con il Pibe de oro conservò sempre uno splendido rapporto. Poi, altre panchine. Quella del Genoa in B nel 1979, del Lecce sempre tra i cadetti dal 1980 all’82, e la promozione in A col Catania nell’83. E poi il Padova, il Cosenza, portato fino alla B nell’88 per una promozione attesa da 24 anni. La chiusura da allenatore al Palermo, nel 1992.
Una carriera che gli è valsa
 per due volte il premio Seminatore d’oro, assegnato al migliore allenatore della stagione di ogni categoria e che successivamente ha preso il nome di Panchina d’oro: il primo per l’annata 1971-1972 con la Nocerina in Serie C e il secondo come allenatore del Catanzaro in Serie B nella stagione 1975-1976. Ma non finì lì.

Diego Armando Maradona e Gianni Di Marzio

Terminata la carriera di allenatore, Di Marzio è stato manager di numerose società, tra cui il Venezia di Maurizio Zamparini che conquistò la promozione in serie A e il Palermo. Si sarebbe poi dedicato all’attività di osservatore, segnalando un giovanissimo Cristiano Ronaldo in Portogallo.
Giornalista, è stato opinionista
 televisivo e radiofonico, soprattutto nei programmi delle emittenti di Napoli, la città con la quale ha sempre conservato un rapporto strettissimo.
I funerali di Gianni Di Marzio saranno celebrati martedì 25 gennaio, alle ore 15, nel Duomo di Padova. (giornalistitalia.it)

L’omaggio di Gianfranco Coppola (Ussi): “Una vita da protagonista”

Orgoglioso della sua appartenenza all’Ordine dei giornalisti e delle tessere di cronista sportivo, era felice. Gli consentivano di entrare anche alle gare all’estero meno note alla ricerca di talenti da segnalare.

Gianni Di Marzio

Ussi piange Gianni di Marzio allenatore, quindi dirigente e talent scout, poi opinionista. Papà d’arte (Gianluca ha talento pari alla modestia ambedue in dosi massicce), ha accompagnato generazioni di cronisti con garbo, simpatia, diniego mai volgare ma sempre e sopratutto competenza.
A lui debbo una delle prime grandi emozioni di carriera: aveva già segnalato Maradona a Ferlaino, ma prima del 1980 le frontiere erano chiuse, e nell’82 portò il Catania in serie A dopo tre soffertissimi spareggi. Non so come Antonio Corbo, all’epoca già strepitoso inviato del Corriere dello Sport, riuscì a far volare sull’aereo per l’aeroporto di Fontanarossa anche il giovane inviato di Tutto B/C, magazine di calcio diretto da Alfio Tofanelli. Non avevo biglietto, mah, e forse neppure Corbo.

Gianni Di Marzio

A bordo due file davanti a noi c’era Pippo Baudo emozionantissimo che fece il giro del velivolo come accompagnasse la sposa: Gianni di Marzio, la chiacchiera. Una sorta di labbro di Louisville alla partenopea.
Aveva rispetto per tutti. E cuore. Davvero ci mancherà con quel suo avvolgente modo di riprendere negli ultimi tempi colloqui radi, ma come se fossero stati interrotti qualche ora prima. Un altro calcio, ma lui in questo moderno non era una figurina di complemento ma ancora un protagonista. Addio, amico. (giornalistitalia.it)

 Gianfranco Coppola
Presidente Ussi

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