Per oltre mezzo secolo ha raccontato la storia del nostro Paese. Aveva 88 anni

Addio Gianni De Felice signore del giornalismo

Gianni De Felice

MILANO – La scomparsa di Gianni de Felice, gentiluomo e vero signore del giornalismo, rappresenta una grande perdita per la nostra categoria. Per oltre mezzo secolo ha raccontato le storie del nostro Paese dalle colonne del Corriere della Sera, di cui è stato storico inviato dello sport.

Gianni De Felice

Nato a Napoli il 22 settembre 1936, era giornalista professionista iscritto all’Ordine della Lombardia dal 15 aprile 1960. Aveva mosso i primi passi nella professione con Il Mattino di Napoli. Ha anche ricoperto il ruolo di condirettore alla Gazzetta dello Sport durante la direzione di Gino Palumbo. È stato consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
È autore del libro “Corsera sconosciuto”, pubblicato nel 2013 a cura di Claudio Mori, avendo per tantissimi anni frequentato le stanze di via Solferino. Un libro – come è scritto nella prefazione – che non è l’ennesima storia del Corriere della Sera. È solo il racconto – fin nei particolari sconosciuti della vita minima e quotidiana – del suo ventennio più bello. Dall’energico risveglio di Alfio Russo dopo il nobile letargo missiroliano alla dottrina sussiegosa e vuota di Spadolini, dal magistero etico e tecnico di Piero Ottone alla bufera che dovette affrontare Franco Di Bella prima di esserne travolto.
Di quella bufera il glorioso Currierùn paga ancora un altissimo prezzo politico, culturale e aziendale agli interessi dei suoi salvatori. E forse è bene ricordare anche questo.
Ho avuto il privilegio di conoscerlo e non potrò mai dimenticare la sua straordinaria schiettezza e simpatia da buon napoletano, ma soprattutto il suo buon senso e la sua umanità.
Sentite condoglianze ai suoi familiari da tutta la Redazione di Giornalisti Italia. (giornalistitalia.it)

Pierluigi Roesler Franz

Un commento

  1. Luigi Scaglione

    Un grande professionista, un simpaticone, un amico con la sua pungente ironia napoletana trasferita a Milano, conosciuto ai tempi del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Un ricordo affettuoso per la sua famiglia. Che Dio lo abbia in Gloria.

Commenti chiusi