Morto il giornalista che denunciò i crimini del nazifascismo chiusi in quel mobile

Addio a Giustolisi: aprì l’Armadio della vergogna

Franco Giustolisi

Franco Giustolisi

ROMA – E’ morto stamane a Roma, la sua città, a 89 anni, Franco Giustolisi. Giornalista d’assalto e, soprattutto, autore de “L’Armadio della vergogna” (edizioni Nutrimenti), il libro che denunciò l’affossamento dei processi contro i nazisti e i fascisti, autori delle stragi dei civili italiani durante la guerra.
Un libro che muove dal ritrovamento, nel 1994, di un mobile in un locale di palazzo Cesi-Gaddi (sede di vari organi giudiziari militari) in via degli Acquasparta a Roma con dentro 695 fascicoli d’inchiesta e un Registro generale riportante 2274 notizie di reato, relative a crimini di guerra commessi sul territorio italiano durante l’occupazione nazifascista. In quell’armadio vi erano, tra gli altri, i fascicoli relativi alla strage di Sant’Anna di Stazzema, in Toscana, all’eccidio di Marzabotto, alle Fosse Ardeatine.
“Franco voleva giustizia per quella che chiamava la più grande tragedia vissuta dal popolo italiano. Voleva giustizia per i 15-20 mila civili uccisi dai nazisti e dai fascisti tra il 1943 e il 1945”, scrive sull’Espresso – il giornale in cui Giustolisi ha lavorato per anni e dove ha concluso la sua carriera – Pier Vittorio Buffa, che aggiunge: “se n’è andato come avrebbe voluto. Combattendo fino all’ultimo per quello in cui ha creduto per una vita”.
Prima a Paese Sera, poi al Giorno, alla Rai e, infine, all’Espresso, Franco Giustolisi ha raccontato l’Italia dei grandi scandali, della P2, del terrorismo, della mafia, delle carceri, sempre dalla parte dei più deboli e dei dimenticati, sempre alla ricerca della verità.
Ha scritto, oltre all’ “Armadio della vergogna”, insieme con Pier Vittorio Buffa “Al di là di quelle mura” (Rizzoli), un’appassionata inchiesta sulle carceri, e, sempre con Buffa, “Mara, Renato e io, storia dei fondatori delle Brigate Rosse” (Mondadori).
“Con Franco Giustolisi avevamo dato vita quest’anno all’iniziativa ‘70 anni dalle stragi nazifasciste’, – scrive, nel suo messaggio di cordoglio, il presidente del Senato Pietro Grasso – un incontro pubblico per rinnovare la memoria sulle atrocità commesse dalle truppe nazifasciste in Italia, con la partecipazione di testimoni diretti delle stragi. L’incontro è stato ospitato, il 24 aprile, nella Sala Koch di Palazzo Madama. Giustolisi era intervenuto come autore del libro ‘L’armadio della vergogna’ e con la passione del cronista sempre alla ricerca dei fatti, una passione che ha contraddistinto tutta la sua lunga carriera e che rappresenta una bella pagina nella storia del giornalismo italiano. Lo ricordiamo oggi con grande affetto e riconoscenza. Alla famiglia rivolgo le mie più profonde condoglianze”.
La Federazione Nazionale della Stampa esprime il cordoglio dei giornalisti italiani per la scomparsa del valoroso collega, Franco Giustolisi, per anni impegnato a dare conoscenza delle orribili stragi nazi-fasciste in Italia e per il suo continuo e generoso impegno per la tutela dell’informazione e della dignità dei giornalisti. La Fnsi è vicina alla famiglia e a tutti i colleghi che lo hanno conosciuto e apprezzato.

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