Decano dei giornalisti cinematografici aveva 80 anni. È stato presidente del Sngci

Addio al giornalista Mario Di Francesco

Mario Di Francesco

ROMA – Se ne è andato all’ospedale Santo Spirito di Roma il giornalista di cinema Mario Di Francesco, collega ben noto e amatissimo nel settore, cronista per vocazione fin dai primi anni Sessanta in cui, appena diciottenne, debuttava nell’agenzia Telenews. Ma la sua vera scuola è sempre stata quella dell’Ansa di Sergio Lepri dove entrò per concorso nel 1973 alla redazione centrale di cui fu poi caposervizio.
La passione per il cinema era, insieme a quella calcistica per la Lazio, un sentimento profondo, nutrito fin da ragazzo, tra il cinema di quartiere e la Casina delle Rose a Villa Borghese dove vedeva sfilare i divi e i grandi registi di Cinecittà come ha spesso ricordato nelle sue cronache per il sito della Casa del Cinema. Del cronista aveva la tempra e il fiuto per la notizia in cui amava sempre distinguere il fatto dall’opinione.
Per anni ha collaborato con l’ufficio stampa della Rai realizzando, insieme ai colleghi Giorgio Guarino e Giuseppe Nava, il notiziario quotidiano della tv pubblica. Per il Gruppo Famiglia Cristiana ha ideato e diretto il supplemento settimanale “Famiglia tv” ed è poi stato direttore del più influente settimanale cinematografico, “Film tv”.
Negli anni è stato anche redattore delle pagine spettacoli del “Messaggero”, responsabile per la comunicazione e marketing della Rcs Video, capoufficio stampa della pay tv di Stream e poi di Sky.
Consigliere da molti anni e già presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici (Sngci), è stato un punto di riferimento per ogni edizione dei Nastri d’Argento. Ma anche fuori dal suo sindacati è stato maestro di giornalismo per moltissimi “pulcini” della cronaca cinematografica e televisiva. Ha realizzato e coordinato il primo sito della Festa del Cinema di Roma nel 2006, collaborava alla linea di comunicazione della Casa del Cinema, scriveva per giornali e riviste.
Mario era nato a Roma il 7 settembre 1941 e, negli anni, quella data era diventata l’occasione d’incontro di colleghi diventati amici in tutte le tappe della sua carriera. Lascia la figlia Azzurra e gli amatissimi nipoti. (ansa)

Giorgio Gosetti

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