Per 25 anni è stato capo cronista al Corriere di Como. Commosso ricordo dei colleghi

Addio al giornalista Marcello Dubini, 57 anni

Marcello Dubini

COMO – «L’immancabile sorriso, la flemma, l’andatura pacata e serena di chi ha sempre affrontato la vita e la professione con la giusta dose di serietà. Il giornalismo comasco piange Marcello Dubini, 57 anni, nato sotto il segno dei pesci. Capo cronista al Corriere di Como per 25 anni, Dubini si è spento oggi, lunedì 31 ottobre, dopo che da poco più di un anno combatteva con il consueto coraggio contro una brutta malattia».

Marcello Dubini

Il triste annuncio è dei colleghi de La Provincia di Como, che rendono omaggio ad un «professionista sorridente e gentile» che, «con il suo carattere conciliante, la sua innata capacità di saper ascoltare, la sua naturale empatia», ha sempre svolto il suo lavoro di capo cronista fino alla chiusura delle pubblicazioni del Corriere.
Nato il 20 marzo 1965, Marcello Rodolfo Dubini era giornalista professionista iscritto all’Ordine della Lombardia dal 2 febbraio 1987 e viveva a Cantù. I primi passi nella professione, li aveva mossi al Corriere della Provincia e a Espansione Tv. Quindi ha fatto parte della redazione del settimanale il Caffè, nel corso di tutto l’anno di pubblicazioni, prima di essere chiamato al Corriere di Como dall’allora vicedirettore, Mario Rapisarda.

Alessandro Galimberti

Alessandro Galimberti, giornalista del Sole 24 Ore, già presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia e dell’Unci, è stato amico d’infanzia di Marcello e collega al Corriere di Como. «Ti esprimo la mia vicinanza per la tragedia che ha toccato te e il vostro figliolo Filippo – scrive Galimberti alla moglie Betty – e mi chiedo perché. Andate orgogliosi di Marcello, uomo colto, elegante e leggero, persona mite e perbene».
Andrea Bambace di Espansione Tv ricorda che «per l’emittente, come per i colleghi del Corriere di Como, era semplicemente “Marci”. Non ricordo una sola volta in cui Marcello sia entrato in redazione di cattivo umore» o «limitandosi al semplice saluto. Aveva sempre quella parola in più, tipica di chi ha davvero a cuore i rapporti umani.

Andrea Bambace

Nel Marcello che abbiamo conosciuto in redazione, convivevano con armonia due tratti apparentemente distanti: humour anglosassone e praticità brianzola. Aveva uno spiccato senso dell’umorismo, delicato, a volte pungente, mai sguaiato. Al tempo stesso, era in grado – forse grazie alla sua vocazione matematica – di affrontare con grande praticità problemi complessi. Marcello Dubini era un signore. Un uomo gentile e di rara educazione».
Per Mario Rapisarda, amministratore delegato di Espansione TV e già direttore di Etg e Corriere di Como «è difficile trovare le parole in un momento di immenso dolore come questo. Ho lavorato con Marcello per trent’anni. La nostra è stata una lunga e profonda amicizia. Il fatto che ci abbia lasciato in questo modo, così giovane, dopo mesi di sofferenza, non può che amplificare a dismisura lo sgomento.

Mario Rapisarda

Eppure, in questo tragico percorso, come suo costume da sempre, a chi lo chiamava per salutarlo, scambiare due parole e cercare di dargli conforto, ha sempre dimostrato una forza d’animo inesauribile, pur nella coscienza delle sue condizioni complesse. Come sempre, sdrammatizzava: era quasi lui a darti coraggio anziché il contrario. Un professionista eccezionale, Marcello. Un giornalista che ha rappresentato la spina dorsale del Corriere di Como, il giornale di cui è stato caporedattore per 25 anni. L’uomo a cui tutti facevano riferimento per le innate doti di precisione e di ordine che lo contraddistinguevano. Era poi una penna eccezionalmente arguta, cartina al tornasole della sua raffinata intelligenza. Uomo saggio, riflessivo, riusciva a trasmettere serenità in tutte le situazioni. Esprimeva un’innata eleganza: nei modi, nell’eloquio, nello sguardo, nel portamento. Un vero e proprio gentleman del giornalismo. Dio solo sa quanto mancherà a tutti noi, che ci stringiamo in un abbraccio ai suoi cari». (giornalistitalia.it)

I commenti sono chiusi.