Storico cronista di Momento Sera, Il Resto del Carlino, La Nazione e QN aveva 78 anni

Addio al giornalista Gaetano Basilici

Gaetano Basilici

ROMA – Il giornalista Gaetano Basilici, storica firma dei quotidiani Momento Sera, Il Resto del Carlino, La Nazione e Quotidiano Nazionale, è morto ieri sera a Roma. Aveva 78 anni ed era in pensione dall’ottobre 2008.
Nato a Roma il 21 settembre 1943, Gaetano era giornalista professionista dal 22 novembre 1971. Lascia la moglie Paola Marini e la figlia Sara. I funerali saranno celebrati a Roma domani, martedì 16 giugno, alle ore 10 nella chiesa dei Santi Gioacchino e Anna, in viale Bruno Rizzieri a Cinecittà est.
Numerosi i messaggi di cordoglio alla famiglia dai colleghi che lo ricordano con affetto sui social. Giuseppe Mazzarino rende omaggio ad «un grande amico, da una vita; un giornalista garbato, intelligente, sempre disponibile a dare una mano ai colleghi più inesperti. Una vita in Sala Stampa, a piazza San Silvestro 13, e poi il comune impegno nell’Unione Nazionale Cronisti Italiani. Ciao Gaetano, uscito di scena silenziosamente, fra gli ultimi testimoni di un giornalismo più umano e più vero…».
«Ciao Gaetano, amico da una vita», scrive Enzo Iacopino, aggiungendo: «La cosa più bella di lui che ricordo non è il suo sorriso, ma la dolcezza e la lealtà nei rapporti personali».
Per Giuseppe Sanzotta «era un cronista di razza, ma soprattutto una persona leale e generosa. Mi piace ricordare il suo sorriso e una sua allegria anche nei momenti difficili della nostra vita professionale».
Marco Geppetti associa Gaetano al «grande giornalismo italiano, quello vero, quello dietro le barricate, quello dei giorni decisivi della storia di questo Paese. Gli scontri, le stragi, i delitti in città, la mafia, gli scandali. Tutte le persone legate a mio padre Marcello, sono per sempre nel mio cuore. Un uomo sensibile, colto, preparato».
«Tra gli ultimi messaggi-chiacchierate tra di noi, qualche settimana fa, il mio ricordo – aggiunge Geppetti – di un giornalista che piangeva come un bambino di fronte al Momento Sera, il giorno del delitto del giudice Vittorio Occorsio. Io c’ero quel giorno, ero con papà quando scattò quelle foto drammatiche. Non ricordavo il nome e scrissi immediatamente a Gaetano, glielo descrissi. “Ricordi di una vita fa, caro Marco”, mi rispose. “Forse il Vittorio in questione era Vittorio Roidi, che era magro, alto, capello lungo. Poi diventò cronista del Messaggero”».
Infine, Romano Bartoloni: «Ricorderemo sempre il suo sorriso, la sua amabilità, soprattutto la sua lealtà e il suo altruismo: pronto in ogni momento ad aiutare i colleghi in difficoltà, in particolare le giovani leve, anche dopo aver lasciato l’attività ha sempre offerto il suo costruttivo apporto in ambito sindacale, sia nel Sindacato Romano Cronisti sia nel Gruppo Romano Giornalisti Pensionati». (giornalistitalia.it)

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