Il quotidiano britannico cerca il successore di Rusbridger con un annuncio on line

AAA direttore del Guardian cercasi

La sede del Guardian a Londra

La sede del Guardian a Londra

the guardianLONDRA (Gran Bretagna) – “AAA direttore del Guardian cercasi”. Per trovare il successore di Alan Rusbridger alla guida della macchina da scoop del giornalismo mondiale nessuna nomina dall’alto nè accordi sottobanco, ma un ben più sobrio annuncio online pubblicato nella sezione “Lavora con noi” di uno dei siti d’informazione più letti. Impensabile in Italia e al limite dell’ironico persino nel Regno dell’ «understatement», nell’offerta si precisa proprio che il candidato dovrà “succedere ad Alan Rusbridger alla guida del Guardian e proseguire nella sua evoluzione di società giornalistica globale e digitale”. Un gioco da ragazzi.
Poi, come ogni annuncio di lavoro che si rispetti, vengono elencati i requisiti richiesti: il futuro direttore dovrà dimostrare di essere “credibile in quanto leader di un’organizzazione giornalistica con ambizioni globali”; avere uno “background giornalistico fuori del comune”; essere un “innovatore”; mostrarsi completamente dedito a un “giornalismo indipendente e aperto”; essere in grado di “lavorare sotto pressione”. Doti non comuni, almeno questo sì, per sostituire dopo vent’anni un direttore che ha fatto del giornalismo investigativo la sua cifra, portando l’anno scorso il Guardian al riconoscimento più ambito: il premio Pulitzer per le rivelazioni della talpa Edward Snowden sul sistema di sorveglianza dell’intelligence americana e britannica.
“Se pensate di avere queste caratteristiche” e siete disposti ad un lavoro “a tempo pieno” basta compilare l’apposita domanda sul sito allegando il proprio curriculum e una lettera di referenze. Troppo facile? Bisognerà anche spiegare, “in non più di mille parole”, la visione “per il futuro del Guardian”. E qui il bacino di candidati potrebbe restringersi. Visto che, come se non bastassero Wikileaks e Datagate, Rusbridger ha anche attraversato e dominato la rivoluzione digitale che sta lasciando morti e feriti nel campo dell’editoria di tutto il mondo.
Quando il 10 dicembre il direttore ha annunciato che in estate avrebbe lasciato il suo posto per assumere la guida di Scott Trust, la società proprietaria del Guardian Media Group, era subito scattato il toto-nomi. Tra i candidati più accreditati c’erano due donne piuttosto giovani: Janine Gibson, classe 1972 e attuale direttore di theguardian.com, e Katharine Viner (del 1971), direttore responsabile dell’edizione americana. Tra gli “outsider” ci sarebbe, invece, l’editorialista Jonathan Freedland. Loro lo avranno letto l’annuncio? Per rispondere all’offerta, gli aspiranti direttori hanno tempo solo fino al primo febbraio. (Ansa).

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