Figec Cisal: “Gesti concreti e non sterili parole per una cultura dell’ascolto e del valore”

A Reggio Calabria Marcia dei Poeti per la Pace

La Marcia dei Poeti per la Pace sul Corso Garibaldi di Reggio Calabria (Foto Orsola Toscano)

REGGIO CALABRIA – La Marcia dei Poeti per la Pace ha attraversato la città di Reggio Calabria con versi, volti e silenzi carichi di senso. Nessuna bandiera ideologica: solo l’urgenza di dire che la pace non si sbandiera, si costruisce. Ogni giorno. Con le parole, con i gesti, con le scelte.

La Marcia dei Poeti per la Pace passa davanti al Teatro Francesco Cilea dove è allestita la mostra di Umberto Boccioni

La marcia è nata da un’idea dei Poeti per la Pace, guidati dal poeta Gianni Suraci, ed è germogliata durante la cerimonia estiva del Premio Poeti per la Pace (presieduto da padre Giuseppe Sinopoli), che si celebra a Gambarie d’Aspromonte grazie all’impegno del sindaco Francesco Malara. Oggi, quel seme è diventato un dono simbolico alla Città di Reggio Calabria: la silloge dei Cento e più Poeti per la Pace che è stata consegnata ufficialmente all’avv. Antonio Ruvolo, capo di gabinetto del Comune.
Tra i partecipanti, accanto ai soci di moltissime associazioni cittadine, monsignor Pasqualino Catanese, vicario generale dell’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, Fortunato Morrone, che ha partecipato a tutti un messaggio di speranza forte che non deve mai abbandonarci.

Carlo Parisi, Ilda Tripodi e mons. Pasqualino Catanese

Presente anche una delegazione della Figec Cisal, il sindacato dei giornalisti e degli operatori dell’informazione, della comunicazione, dell’arte e della cultura, con il segretario generale Carlo Parisi e la delegata Ilda Tripodi, consigliere nazionale, la cui presenza ha rafforzato il legame tra cultura, informazione e impegno civile.
Il 2 marzo scorso, infatti, Figec Cisal aveva organizzato al Teatro Metropolitano di Reggio Calabria il corso di alta formazione su “Il giornalismo culturale dalla terza pagina agli influencer. Etica e deontologia del giornalista” che, mettendo a confronto le varie realtà, ha messo in luce gli aspetti da sviluppare per tenere alta la bandiera della cultura e dell’informazione di qualità.

La Marcia dei Poeti per la Pace

«Un impegno – ha evidenziato Parisi – che non può sottrarsi ai temi sociali più attuali: dal lavoro alla qualità della vita, dalla disuguaglianza all’emarginazione, ai conflitti più gravi come, appunto, la guerra. La Pace – ha sottolineato il segretario generale della Figec Cisal – è fatta di gesti concreti, non di sterili dichiarazioni. È un lavoro lento, quotidiano, che comincia dentro le relazioni e nelle parole che scegliamo e si concretizza con l’ascolto, l’assistenza, la tutela, il riconoscimento e la valorizzazione del merito. Per non lasciare indietro nessuno, per non lasciare solo nessuno».
Partiti dalla Chiesa di San Giuseppe, retta da mons. Catanese, i poeti hanno attraversato Corso Garibaldi fino a Piazza Italia «camminando – ha aggiunto Ilda Tripodi – come sentinelle sociali, portando versi come argini alla violenza, parole come semi di riconciliazione. In tempi in cui tutto spinge allo scontro, questa marcia è stata un atto di resistenza umana e culturale. Non c’era clamore, c’era coscienza. E la consapevolezza che la poesia, quando si fa strada, è già un inizio di pace». (giornalistitalia.it)

L’arrivo della Marcia dei Poeti per la Pace in Piazza Italia (Foto Orsola Toscano)

 

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