Un gruppo di hacker iraniani ha sottratto dati per almeno 3 anni

Si fingono giornalisti per spiare la Difesa Usa

bigstock-Hacker-Typing-On-A-Laptop-44548564WASHINGTON (Usa) – Un gruppo di hacker iraniani ha spiato per almeno tre anni centinaia di responsabili della Difesa e diplomatici statunitensi attraverso falsi profili creati su Facebook, Twitter, LinkedIn e un sito “civetta” chiamato NewsOnAir.org.
E’ quanto emerge da un rapporto diffuso dall’azienda specializzata in cyber-intelligence iSight Partners, secondo il quale dal 2011 gli hacker della Repubblica islamica hanno spiato ufficiali dell’esercito Usa, tra i quali un ammiraglio a quattro stelle, e diplomatici tuttora in servizio che lavorano sul tema della non proliferazione nucleare. La società, tuttavia, non è in grado di valutare quanti dati siano stati sottratti.
L’operazione degli hacker, che iSight ha ribattezzato “Newscaster”, ricalca il sistema di spionaggio adottato negli anni scorsi nei confronti di giornalisti e dissidenti antigovernativi iraniani, come ha spiegato Collin Anderson, un esperto di censura nella Repubblica islamica dell’Annenberg School of Communication dell’Università della Pennsylvania.
Gli hacker iraniani – ha spiegato – hanno creato più di una decina di falsi profili sui social network. In un caso hanno usato i dati personali di un giornalista della Reuters, mentre in un altro la foto di un reporter di Fox Tv. Usando questi profili, gli hacker entravano prima in contatto con amici, famigliari e colleghi dei loro obiettivi, fino poi a stringere amicizie virtuali anche con loro.
Una volta entrati in confidenza con i loro target, gli hacker per dimostrare la loro buona fede inviavano messaggi amichevoli e consigliavano la lettura di siti come appunto NewsOnAir.org, che conteneva articoli pubblicati in precedenza da altri media, ma firmati con nomi inventati.
Una volta raggiunto un rapporto di fiducia con il loro interlocutore, gli hacker invitavano la persona a cliccare su link a video di YouTube che a loro volta rimandavano a siti “civetta”, creati per rubare password e dati dell’utente che vi navigava. (Adnkronos)

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