Siddi e Borioni (Cda): “Una svolta per i lavoratori precari, a breve quello giornalistico”

Rai, nuovo contratto di Servizio: “Ora i giornalisti”

Franco Siddi (foto Giornalisti Italia)

Franco Siddi (foto Giornalisti Italia)

ROMA – «È significativo che il nuovo contratto per quadri, impiegati e operai siglato ieri da Rai e sindacati non solo chiuda un capitolo aperto da quattro anni, ma proietti le politiche del lavoro del Servizio Pubblico in una dimensione di grande innovazione, inclusione e sviluppo in linea con i nuovi obblighi del contratto di servizi». Lo evidenziano i due consiglieri Rai Franco Siddi e Rita Borioni.
«Non c’è dubbio – spiegano – che quanto previsto dall’art. 24 del nuovo Contratto di Servizio, come l’obiettivo di stabilizzare il personale a tempo determinato o di collaborazione continuativa radicata nel tempo e altri rilevanti capitoli di equità e di diritti civili (la salute, la banca delle ferie, paternità; maternità, unioni civili parificate ai matrimoni, diritto allo studio, ricongiungimenti familiari, registro delle professioni, clausola sociale per gli appalti etc.) portino in avanti l’asticella della responsabilità sociale d’impresa e corrispondano alle attese per una migliore organizzazione e partecipazione attiva dei lavoratori ai processi aziendali, veri e propri punti di svolta».
«Da consiglieri – sottolineano Siddi e Borioni – avevamo a più riprese posto questi temi, con particolare riguardo ai lavoratori precari e atipici troppo a lungo considerati invisibili pur essendo perno essenziale di molte attività qualificanti della produzione e programmazione del Servizio Pubblico. È positivo che azienda e sindacati abbiano raggiunto intese che consentiranno di accelerare i processi di stabilizzazione e di riattivare il canale delle selezioni per l’inserimento pieno di quegli atipici che pure sono di fatto figure stabili da tempo in azienda».
«Qualificante, inoltre, – fanno notare Siddi e Borioni – la parte economica del contratto orientata al recupero retributivo prima di tutto degli stipendi più bassi e degli assunti post 1995. Sentiamo di ringraziare sia le strutture aziendali, la direzione generale e la direzione risorse umane, che i sindacati che con grande responsabilità e impegno hanno contribuito al raggiungimento di questi risultati in un tempo relativamente contenuto dopo anni di ritardo e a appena due mesi dalla firma del contratto di servizio. Siamo certi che a breve sarà possibile riavviare il contratto dei giornalisti». (adnkronos)

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