Il “Tribunale del Popolo” del Comune di San Procopio ha già “fatto giustizia”

Senza parole

Michele Inserra

Michele Inserra

Eduardo Lamberti Castronuovo

Eduardo Lamberti Castronuovo

SAN PROCOPIO (Reggio Calabria) – “Posto che quanto riportato a caratteri cubitali non risulta rispondente a verità; udita la relazione documentata del Sindaco; preso atto che le immagini contenute in un video realizzato a cura della ditta Tomarchio, free lance, relative all’intera processione del S. Patrono svoltasi l’8 luglio u.s., non mettono in evidenza alcunché di anomalo né, tantomeno, alcuna forma di “inchino”, come da Lei riportato sul Suo giornale; preso atto delle dichiarazioni dei Sottoufficiali dell’Arma dei Carabinieri presenti alla suddetta processione; verificato che l’ambiguità della forma da Lei usata, attribuendo al Procuratore della Repubblica dichiarazioni dallo stesso mai rese circa la veridicità dell’accaduto, lascia adito a far credere ciò che in realtà non è mai successo; uditi gli interventi liberi della popolazione; ad unanimità di voti, ha deliberato di chiederLe formalmente la smentita, nella stessa posizione e con gli stessi caratteri della notizia data, di quanto erroneamente pubblicato, con le relative scuse ai cittadini di San Procopio, dando mandato al sottoscritto di formularLe la suddetta richiesta a ristoro dei danni d’immagine subiti”.
E’ quanto si legge in una lettera inviata al giornalista Michele Inserra del Quotidiano del Sud, trasmessaci per conoscenza dal sindaco di San Procopio, Eduardo Lamberti-Castronuovo. Lettera nella quale il presidente del Consiglio Comunale, Francesco Posterino, informa il giornalista che “in data 15 luglio, al 7° punto dell’ODG, aperto alla Cittadinanza”, il civico consesso “ha preso in esame e discusso circa l’articolo a Sua firma pubblicato sulla prima pagina dell’edizione del 12 luglio u.s., sul Quotidiano della Calabria” e “ad unanimità di voti, ha deliberato di chiederLe formalmente la smentita, nella stessa posizione e con gli stessi caratteri della notizia data, di quanto erroneamente pubblicato, con le relative scuse ai cittadini di San Procopio, dando mandato al sottoscritto di formularLe la suddetta richiesta a ristoro dei danni d’immagine subiti”.
“Nella medesima delibera, il Consiglio, unanimemente, si è espresso favorevolmente nel conferirmi – aggiunge Posterino – mandato, in caso di Suo diniego entro 3 giorni da oggi a datare, di tutelare il buon nome e la reputazione del Paese, nelle sedi che la Legge consente”.

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Che dire? Con la “puntata” di martedì ritenevamo chiuso – almeno per quanto ci riguarda – un caso nel quale il dott. Eduardo Lamberti Castronuovo continua a puntare l’indice contro un bersaglio preciso: il giornalista Michele Inserra.
Con questo spirito avevamo deciso di non pubblicare l’ennesima lettera (che oggi riportiamo in calce) sulla singolare, quanto imbarazzante, giustificazione sull’ordine del giorno del Consiglio Comunale di San Procopio. Ma il dott. Eduardo Lamberti-Castronuovo insiste.

A questo punto prendiamo atto che, oltre che sindaco di San Procopio, assessore provinciale alla Legalità, biologo, medico chirurgo, conduttore televisivo, iscritto nell’elenco pubblicisti dell’Ordine dei giornalisti, docente di Etica della comunicazione all’Università per Stranieri di Reggio Calabria, Lamberti Castronuovo è anche pubblico ministero e giudice. Alziamo le mani e ci arrendiamo.
Il Consiglio Comunale di piazza San Procopio ha sentenziato e condannato il “diffamatore” Michele Inserra al quale,  forse, sarà magnanimamente concessa la grazia se, entro tre giorni, accetterà di recitare il “mea culpa, mea grandissima culpa”.
Procuratore De Raho e prefetto Sammartino, dormite sonni tranquilli: il “Tribunale del Popolo” ha già “fatto giustizia”.

Carlo Parisi

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SAN PROCOPIO (Reggio Calabria) – Certamente in buona fede, si è incorsi nell’errore di divulgare la notizia che l’ODG del Consiglio Comunale di San Procopio sia stato modificato e/o che il sottoscritto abbia fatto marcia indietro.
L’equivoco è nato dall’integrazione dell’ODG che Le ho inviato, dove parla di modifiche. Trattasi di una terminologia tecnica per integrare l’ODG del Consiglio convocato molto prima della vicenda “Quotidiano”.
Lei era stato inviato per far comprendere l’estrema pacatezza del punto posto all’ODG. Nulla di più. Il Consiglio si terrà e si prolungherà fino alle ore 18, allorquando s’incontreranno popolazione e Sindaci per tentare di affrontare serenamente il problema. Come vede, nessuna marcia indietro, né marcia avanti. Solo correttezza. A profusione.
Correttezza che, ahimè, continuo a non riscontrare nel giornale di cui sopra che, imperterrito, scrive “omissis… circostanze poi confermate dallo stesso Procuratore capo di Reggio Calabria” (riferito all’inchino), il che non è vero.
De Raho non ha confermato nulla (lo ripeterò fino alla nausea), ha solo parlato d’apertura d’inchiesta, che non riconduce a fatti specifici. Fino a prova contraria.
Cordialmente.

Dr. Eduardo Lamberti Castronuovo
Sindaco di San Procopio

La lettera del 12 luglio con la quale Lamberti annuncia il Consiglio Comunale in piazza

La lettera del 12 luglio con la quale Lamberti annuncia il Consiglio Comunale in piazza

L’ordine del giorno del Consiglio comunale modificato oggi
L’ordine del giorno del Consiglio comunale modificato il 15 luglio

 

Un commento

  1. Ho appena visto un lungo servizio di RTV sul Consiglio comunale aperto tenutosi a San Procopio. E’ davvero preoccupante dover prendere atto di quella che appare ormai, anche agli occhi delle persone più innocenti, come pura protervia. Il sindaco, dott. Edoardo Lamberti Castronovo, editore di RTV, vestendo il saio di Tomàs de Torquemada vorrebbe imporre la catarsi a Michele Inserra con il “sermo generalis” della Santa(?) Inquisizione.
    Ma chi ha offeso Michele Inserra con il suo racconto? I “procopioti” forse? Credo proprio nessuno, leggendo i testi, meno che mai quella comunità, compresi gli ‘ndranghetisti! O forse Inserra ha infranto qualche “regola” senza saperlo? E quale, di grazia?
    Infine, da consigliere dell’Ordine dei giornalisti della Calabria voglio esprimere la solidarietà ai colleghi del Comitato di Redazione di RTV per il loro documento e l’invito rivolto a Michele Inserra, formalmente ineccepibile. In quelle condizioni date – mi credano sinceramente – avrei fatto anch’io come loro… e lasciamo stare, per favore il “cono d’ombra”.

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