Professionista dal 1990 ha diretto il mensile di Legambiente “La Nuova Ecologia”

Paolo Gentiloni, il giornalista ministro degli esteri

Paolo Gentiloni

Paolo Gentiloni

ROMA – Giornalista, esperto di comunicazioni (è stato anche ministro nel secondo governo Prodi), portavoce del sindaco Francesco Rutelli, parlamentare di lungo corso, Paolo Gentiloni arriva alla Farnesina portandosi dietro una carriera politica cominciata nelle stanze del Campidoglio.
Paolo Gentiloni è, dunque, il nuovo ministro degli Esteri al posto di Federica Mogherini, che ha rassegnato le dimissioni in vista dell’incarico di Alto rappresentante per la politica estera Ue che assume dal primo novembre.
Nato a Roma il 22 novembre del 1954, Paolo Gentiloni Silveri è laureato in Scienze Politiche, giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 15 febbraio 1990 e deputato dal 2001 con la Margherita, di cui è stato uno dei fondatori, Gentiloni si avvicina all’attività politica all’inizio degli anni ’90, quando Francesco Rutelli lo chiama per affidargli l’incarico di portavoce del sindaco e di assessore al Turismo e al Giubilieo.
In realtà l’impegno politico di Gentiloni comincia molto prima, all’epoca del liceo. E’ iscritto al “Tasso”, storico istituto classico tra i più antichi di Roma e poi all’università, dove milita nelle fila della sinistra extra parlamentare, con il Partito Di Unità Proletaria.
Terminati gli studi intraprende la professione di giornalista (è stato anche direttore del mensile di Legambiente, “La nuova ecologia”) che interrompe proprio per seguire la campagna elettorale di Rutelli per il Campidoglio, dove lavora per sette anni, fino al 2001 quando viene eletto per la prima volta alla Camera.
Con la Margherita ha fatto il responsabile delle campagne elettorali ed è stato responsabile della Comunicazione, settore che ha seguito anche da componente della IX commissione Poste-Telecomunicazioni e Trasporti a Montecitorio e, in seguito, anche da presidente della commissione di Vigilanza Rai nel 2005. Rieletto alla Camera, nel 2006 Romano Prodi gli affida il dicastero delle Comunicazioni che lascia nel 2008 alla caduta dell’esecutivo.
Ha fatto parte del “Comitato dei 45” che ha promosso la costituzione del Pd. Nel 2012 si è presentato alle primarie del centro sinistra a Roma per la candidatura a sindaco piazzandosi terzo, alle spalle di David Sassoli e dell’attuale sindaco, Ignazio Marino.
“L’Italia è un grande Paese e sugli equilibri globali, sul futuro politico dell’Europa, sullo sviluppo del Mediterraneo il governo Renzi deve dare il suo contributo con una politica che deve essere all’altezza di questo grande Paese”, ha detto Gentiloni, lasciando il Quirinale dopo il giuramento da ministro.
“La politica estera non è una partita lontana o esotica ma influisce sul futuro della nostra economia e sicurezza nazionale”, ha spiegato Gentiloni assicurando di voler lavorare “in continuità con i governi precedenti e in particolare con il lavoro di Federica Mogherini”.
Indicati anche due sottosegretari del governo Renzi: Davide Faraone e Paola De Micheli, si apprende, sono i due nomi scelti per ricoprire rispettivamente l’incarico di sottosegretario all’Istruzione e all’Economia. Le due nomine si erano rese necessarie dopo che Roberto Reggi e Giovanni Legnini avevano lasciato l’Istruzione e l’Economia per andare il primo al Demanio e il secondo al Csm. (Adnkronos)

 

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