Ergastolo ad un latitante, due assoluzioni e ancora senza nome l’esecutore materiale

Omicidio Diallo: la sentenza non rende giustizia

Mohammed Koula Diallo

Mohammed Koula Diallo

CONAKRY (Guinea) – Si è chiuso con un ergastolo, un mandato di cattura e molte zone d’ombra il processo sull’omicidio del giornalista Mohammed Koula Diallo.
Giudicato in contumacia, è stato condannato all’ergastolo Souleymane Thianguel Bah, riconosciuto colpevole di complicità nell’assassinio di Koula Diallo.
Il tribunale di Dixxin ha spiccato un mandato di cattura internazionale a carico di Bah, ex responsabile della comunicazione del partito di opposizione dell’Unione delle forze democratiche diGuinea (Ufdg), latitante all’estero. Invece dal carcere a vita richiesto dal procuratore, Algassimou Keita e Amadou Sow, guardie del corpo del presidente dell’Ufdg, Cellou Dallein Diallo, sono stati scarcerati.
Il processo si è concluso senza che sia venuto fuori il nome del esecutore materiale del crimine. Koula Diallo, giornalista del sito di informazione Guine’e 7, è stato assassinato con un colpo d’arma da fuoco al petto il 5 febbraio 2016, durante una riunione del comitato esecutivo del principale partito di opposizione.
Il crimine, un caso di cronaca molto seguito dall’opinione pubblica del paese africano, è stato organizzato e attuato all’interno stesso della formazione politica.
Il processo è cominciato lo scorso autunno, dopo diversi rinvii e manifestazioni cittadine. I cinque imputati erano tutti esponenti dell’Ufdg. Solo due di loro si sono presentati alla sbarra del tribunale di Dixxin mentre gli altri tre sono tutt’ora latitanti. (agi)

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